Carlo Cerciello, fondatore e direttore del Teatro Elicantropo, ha parole chiare sul dramma di Gaza e del martoriato popolo palestinese «Il nostro tempo è segnato dall’orrore, dal cinismo, dalla dissoluzione dei valori umani. La tragica assenza di tragedia genera indifferenza e complicità. In queste condizioni, fare teatro significa denunciare, non smettere di guardare» pertanto forte è la motivazione nel dedicare la stagione teatrale 2025/26 «al genocidio del popolo palestinese, considerato l’orrore più devastante del XXI secolo, capace di annientare per sempre l’umanesimo».
Il piccolo e prezioso teatro partenopeo, fucina di ricerca, innovazione e formazione attoriale, sarà dunque uno spazio che chiamerà lo spettatore ad un “impegno” intellettuale e morale, ben oltre il semplice intrattenimento, divenendo la proposta teatrale sguardo critico, ed indiretto testimone, di un mondo che ha normalizzato ogni tragedia.
L’8 ottobre lo spettacolo inaugurale con Scannasurice testo di esordio nel 1982 di Enzo Moscato, autore ed interprete, innovativo e dirompente, messo in scena nel 2015 dallo stesso Cerciello ed interpretato da una magnifica Imma Villani.
In scena fino al 26 ottobre è una storia amara che attraversa un post-terremoto dell’’80 in Campania con il protagonista, un travestito dei Quartieri Spagnoli, che vende il suo corpo, tra l’assenza di futuro e una disperata ironia del quotidiano.
A seguire dal 13 al 16 novembre Chisció e Panza di e con Enzo Attanasio e Rosalba Di Girolamo, liberamente ispirato al Don Chisciotte di Miguel de Cervantes, mentre il 21 e 22 novembre è la volta del monologo-concerto Manuale di sopravvivenza sulla felicità di e con Chiara Claudi.
Tocca poi a Ginestre di Elvira Buonocore, con Francesca Fedeli e Alessia Santalucia, regia Gennaro Maresca, in scena dal 27 al 30 novembre, in un intreccio tra memoria e denuncia, mentre dall’8 gennaio all’8 febbraio 2026 rivive il mito di Antigone nella riscrittura scenica Definisci Antigone di Carlo Cerciello, con Imma Villa, Mariachiara Falcone, Cecilia Lupoli e Serena Mazzei, che ritorneranno
In Buon Compleanno a conduzione di Carlo Cerciello, insieme anche a Roberto Azzurro e Paolo Coletta nelle date dall’11 al 22 marzo. Quest’ultimo spettacolo è un beneaugurale viaggio nella memoria del Teatro Elicantropo, un’occasione per ripercorrere trent’anni di lavoro, teatro e passioni ma anche formazione di nuove leve attoriali.
Tre gli appuntamenti di aprile 2026, dal 9 al 12, con Silvio Barbiero che porta in scena Lu cunto de li cunti di Giambattista Basile, dal 16 al 19 Giovanni Piscitelli con il monologo Nostoi ‘O tturna’, ispirato al ritrovamento dei Bronzi di Riace, infine dal 23 al 26 Patrizia Eger dirige e interpreta Anna Cappelli di Annibale Ruccello, con la danzatrice Sabrina D’Aguanno e le coreografie di Elena D’Aguanno.
A concludere la stagione, dal 30 aprile al 3 maggio, la rassegna di danza contemporanea ed altre arti Oltre la linea 2026, presenti coreografi e compagnie di rilievo nazionale, con la direzione artistica di Rosario Liguoro. Il viaggio teatrale dell’Elicantropo toccherà temi come il sogno, l’amicizia e la memoria, importanti per ogni essere umano, mentre la riscrittura del mito di Antigone, in una contaminazione dei testi di Sofocle, Hasenclever, Brecht, Anouilh e Ritsos con le testimonianze del palestinese dottor Ezzideen Shehab, tra mito e contemporaneità, sarà un memento che esalta la dignità contro la brutalità del potere. E non mancheranno, sempre apprezzate dal pubblico, le rivisitazioni del colto e irriverente “Lu cunto de li cunti” di Giambattista Basile, con le sue storie tra il riso e l’orrore, in una lingua barocca ricca e poetica, e la pièce Anna Cappelli di un indimenticabile Ruccello che tra l’assurdo e l’umorismo pungente, attraversata da un sorriso amaro, non lascia mai indifferenti, mentre il “tragico”, ancora una volta, si fa interprete e portavoce dolente delle vicende umane, ne ripropone la genesi e ne rivela il corso. E l’enigma del male svela i suoi innumerevoli volti scagliandosi su voci e corpi che soccombono, ma al tempo stesso rivivono per lasciare un segno, tracciando un passaggio fra il mondo e la scena, il teatro e lo spettatore. Infine, in parallelo alla stagione teatrale, proseguono le attività del Laboratorio Teatrale Permanente Elicantropo, percorso triennale volto a formare nuovi attori e registi, ed il Perfezionamento Professionale per Attori 2025/2026 destinato a professionisti o chi ha già terminato il triennio, con incontri, seminari e stages condotti da autorevoli maestri, mentre continua la collaborazione con la Fondazione Eduardo De Filippo, il progetto degli Studi Eduardiani, che porta gli allievi a confrontarsi con il grande autore partenopeo
Teatro Elicantropo di Napoli, stagione teatrale 2025/2026 / Spettacoli ore 20.30 (dal giovedì al sabato), ore 18.00 (domenica) / Info e prenotazioni al 3491925942, 081296640 / web www.teatroelicantropo.com
Marisa Paladino