Al ritmo sinuoso una terrena Giselle castigatrice di amanti infedeli al RavelloFestival

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Dada Masilo ritorna al Belvedere di Ravello con la sua compagnia The Dance Factory presentando il 13 luglio Giselle al RavelloFestival 2018 per le sezione Danza diretta da Laura Valente.
L’attesa rappresentazione incanta e avvolge il pubblico nel misterioso mondo emozionale sudafricano.
Dada Masilo, impegnata da tempo nella rilettura dei grandi balletti classici occidentali da Carmen al Lago dei cigni a Giulietta e Romeo, nel 2017 ha voluto rileggere Giselle, balletto pietra miliare della storia della danza teatrale.
Nella Giselle di Masilo, balletto in due atti, non vi sono donne e villaggi ottocenteschi panici e neanche vi sono donne angelo/demone; il balletto è contestualizzato nel patrimonio artistico-espressivo sudafricano in cui i movimenti danzati sono pregni della cultura ancestrale, la narrazione unisce voce e gesto così come avviene in un rituale collettivo. Dada Masilo non ha rinunciato al racconto lo ha intrecciato con l’ausilio delle parole ai movimenti danzati.
La coreografia, basata sulla trama di Giselle, è una successione di soli, duo, brani collettivi, in cui sono innestati sul codice contemporaneo,  movimenti spezzati, ondulatori, tremolii, braccia ed anche sinuose e aggressive al tempo stesso.
Ogni personaggio è delineato a forti tratti esasperandone i sentimenti.
Giselle, interpretata magistralmente da Dada Masilo non è una ragazza arrendevole, sogna l’amore e lo vive nella sua pienezza, non si arrende neanche quando scopre l’inganno di Albrecht, combatte nonostante la comunità la derida e la ponga ai margini, si arrende al suo dolore ma non impazzisce, e nel regno delle Villi non grazia Albrecht ma lo fustiga e lo conduce alla morte.
Gli abitanti del villaggio/sobborgo sono cornice e coro delle emozioni vissute da Giselle, hanno differenti atteggiamenti nei suoi confronti passano velocemente dall’accettazione alla esclusione, deridendola, confinandola e denigrandola, svestendola non solo fisicamente e sottraendole l’identità. Al funerale il villaggio si ricompone ed esprime coralmente  il proprio rammarico per la morte della giovane. Nel secondo atto uomini e donne del villaggio si trasformano nelle Villi divenendo censori per gli uomini che tradiscono la fiducia delle donne.
La stessa madre di Giselle,interpretata da  Khaya Ndlovu, è disperata per la perdita della figlia; è un personaggio caratterizzato dalla dipendenza dall’alcool ed è alla ricerca di riscatto sociale attraverso il matrimonio della propria figlia, oltre ad una relazione violenta e punitiva con la figlia Giselle al punto di esporre pubblicamente le sue debolezze.
I due uomini,che dichiarano di amare Giselle, sviluppano con lei relazioni di sfruttamento:  Albrecht  (Xola Willie), soddisfa il suo desiderio di possedere una donna/Giselle sotto mentite spoglie per poi ripudiarla e rientrare nel suo contesto sociale, la deride quando lei chiede di rinnovare le promesse amorose infrante, la allontana in modo violento; Hilarion (Tshepo Zasekhaya), vuole possederla anche contro la volontà di lei e smaschera il rivale per rendere pubblica la sua colpa davanti all’intera comunità.
Sin dal sogno di Giselle, dopo l’incontro/innamoramento con Albrecht, compare Myrtha, Regina delle Villi, interpretata da Llewellyn Mnguni, che ricorda la figura di uno stregone, capace di condurre ogni persona alla massima consapevolezza delle proprie emozioni per poterle affrontare e realizzarsi.Le musiche di Philip Miller hanno dialogato con la coreografia rimarcando i sentimenti dei protagonisti della vicenda che sono stati sostenuti da Original Drawings di Wiliam Kentridge.

Tonia Barone

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