LE COMICHE DI STANLIO E OLLIO

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A Hollywood il sonoro sviluppa il genere gangster e dà il via a nuovi filoni come il film rivista, imperniato sulle coreografie di Busby Berkeley e la commedia sofisticata, in cui oltre a Lubitsch che è anche il mago dell’operetta viennese, ottengono i maggiori successi Frank Capra venuto dalle gas comiche e Howard Hawks reduce da Scarface il film del 1932 ispirato alle gesta di Al Capone.
Nel frattempo si modernizzano le vecchie correnti, dove si fanno spazio Stan Laurel e Oliver Hardy. In Italia si chiamano Stanlio e Ollio, e sono il duo più famoso della storia del cinema. Sono i maggiori interpreti del cinema slapstick un tipo di comicità basata sul linguaggio del corpo, nata con il cinema muto.
La relazione scenica standard tra i due, vedeva Ollio nel ruolo del “serio” impegnato in qualche lavoro o affare, prima che i suoi tentativi e le sue idee venissero distrutte dalla sbadataggine di Stanlio che, partendo da una apparente situazione di stupidità ed ingenuità, finiva per risultare quello dei due che, alla fine, traeva maggior vantaggio dalla situazione, secondo un diffuso cliché cinematografico. Un’altro ripetuto schema scenico era quello per cui tra i due quello che pretendeva di essere il più intelligente era Ollio- e non ci voleva molto, considerato il livello intellettuale di Stanlio- il quale però abboccava alle strampalate proposte del compagno. Quando il più delle volte la faccenda inevitabilmente finiva male, anche per il contributo balordo e maldestro dello stesso Ollio, era sempre Stanlio ad essere accusato dell’insuccesso. Ollio spesso da carnefice diventava vittima. Era Ollio nella coppia che sembrava il più forte, ma che alla fine risultava il più debole, la vittima fin dall’inizio designata dei disastri causati per balordaggine o ingenuità di Stanlio. Ed è in questa occasione che si verificava il look in camera (guardare rivolto alla macchina da presa) come se Ollio si rivolgesse sconsolato direttamente agli spettatori per cercare la loro comprensione e partecipazione alle sue disgrazie. Stanlio giocava molto con i suoi capelli se li arruffava per esprimere vari sentimenti come il dubbio e la perplessità o anche la gioia; quelli di Ollio invece erano incollati sulla fronte, per caratterizzare il personaggio. Un gesto famoso di Ollio era il suo modo di salutare agitando la cravatta, invece Stanlio portava il papillon. Ambedue portavano la bombetta, protagonista di scenette comiche, e anche arma preferita da due che spesso la usavano per prendersi reciprocamente a cappellate. La loro era una innata irresistibile comicità.
Negli anni ’30 il cinema ormai assunto al rango d’arte, supera presto lo sconvolgimento del parlato ed estende la propria vitalità a nuove zone e nuovi continenti. Hollywood manda i disegni animati di Walt Disney (Topolino, paperino, Biancaneve), le comiche di Stanlio e Ollio (con un doppiaggio ingegnoso che le rende familiari, e la musical comedy di Fred Astaire e Ginger Rogers….  

 

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