Giuseppe Gibboni trionfa al Paganini di Genova

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Dopo Salvatore Accardo, un altro violinista campano, il salernitano Giuseppe Gibboni, conquista, a Genova,  il Premio Paganini.
Corrono esattamente sessanta anni tra i due virtuosi, essendo Gibboni un classe 2001, ma i due sono legati, oltre che dalle origini, anche da una relazione maestro-allievo, poiché il ventenne artista si è formato all’Accademia Stauffer di Cremona sotto la guida del celebrato docente.
Presieduta da Sergej Krylov e composta da Pietro Borgonovo, Pierangelo Conte, Francesca Dego, Stephanie Gonley, Pavel Korgan, Aiman Mussakhajayeva, Cristoph Poppen, e Pavel Vernikov, la giuria della 56ma edizione del prestigioso concorso, che ha  la direzione artistica di Giuseppe Acquaviva, ha proclamato Giuseppe Gibboni vincitore, il quarto italiano dopo  Salvatore Accardo (1958), Massimo Quarta (1991) e Giovanni Angeleri (1997).
Il talentuoso salernitano ha sbaragliato i concorrenti eseguendo il Concerto n.1 di Paganini e il Concerto di Ciajkovskij.
Anche 3 premi speciali sono andati a Giuseppe Gibboni: il Premio alla memoria di Stefano Fiorilla, offerto dalla moglie Giovanna Barone Fiorilla al concorrente finalista per la migliore esecuzione del Concerto di Paganini, Premio alla memoria del maestro Ruminelli per il maggior riconoscimento da parte del pubblico e il premio per la migliore interpretazione dei Capricci di Paganini.

Poche ore prima dell’apoteosi, Il giovane talento dell’arco aveva sventato uno scippo in pieno centro a Genova, scattando all’inseguimento di un malvivente che aveva sottratto la borsa ad una signora. Veloce di riflessi e di gambe, oltre che di archetto, sono bastate poche falcate di Gibboni a consigliare la resa allo scippatore.
 «In questo momento è difficile dire qualcosa. Sul palco quando ho terminato Paganini e ho ricevuto una incredibile ovazione da parte del pubblico, mi è scesa una lacrima, l’emozione era davvero troppo forte – ha commentato Gibboni – Dedico la mia vittoria a chi mi è stato vicino, alla mia famiglia che da quando a tre anni ho iniziato a studiare mi ha aiutato».

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