Che idea brillante, il titolo incuriosisce spettatori e critici, ed è finalmente arrivato il momento di immergerci in questo spettacolo, entriamo a teatro, consci del viaggio multisensoriale che andremo a fare.
Superata la curiosità, restiamo affascinati dalla straordinaria messa in scena, una produzione MIC International Company, per la regia di Andrea Ortis, le emozioni fluiscono come colori su una tela, ogni scena è un dipinto vivente, un’armonia di suoni e immagini ci porta a esplorare i ritratti del grande pittore, passando dal suo Autoritratto, a La Mousmè, dal Campo di grano con cipressi alla Notte stellata, al Sentiero di notte in Provenza, ai Girasoli, agli Iris, alla Veduta di Arles, è un universo figurativo, e ci sentiamo “analfabeti”, capaci di comprendere, solo la lingua che i colori ci insegnano.
Lo spettacolo prende vita grazie alle suggestive proiezioni animate in 3D di Tommaso Borello e Ludovico Gandellini che ci fanno immergere nelle opere del grande maestro, ci ritroviamo all’interno di un Cafè Chantant Parigino, dall’atmosfera bohemienne, luogo di ritrovo di artisti, letterati e studenti e centro di fermento culturale, teatro di vita, di musicisti, danzatrici e cantanti.
Artisti e lavoratori si preparano per lo spettacolo di riapertura del cafè, l’atmosfera è carica di aspettative, arriva un colto antiquario M. Louis Philippe ottimamente interpretato da Andrea Ortis che apre lo spettacolo con sottobraccio una raccolta di scambi di lettere originali tra Vincent Van Gogh e il fratello Theo e inizia a raccontare la vita travagliata di Vincent.
Una vita piena di passione e tormento, pervasa da una incessante ricerca di verità, che colpisce il giovane cameriere Luc interpretato da Raffaele Ficiur, e a poco a poco le ballerine e i musicisti iniziano a vedere riflessa la propria esistenza nelle vicende di Vincent, rispecchiando anche le loro fragilità, speranze e desideri e vengono spinti a credere nei loro sogni.
Tra le ballerine del Cafè, troviamo Madame Odile, splendidamente interpretata da Floriana Monici, ottima e bella presenza scenica, voce calda e ricca di sfaccettature, insieme ad una giovane ballerina Aline, interpretata da Chiara di Loreto che la emula ed ha ambizioni da prima donna, in un susseguirsi di rivalità e confronti, decide alla fine di aiutarla e ritrova la propria umanità e la voglia di credere nuovamente nei sogni.
Assistiamo ad un tripudio di musica, danza e sentimenti, splendide ballerine e ottime cantanti Giulia Maffei, Federica De Riggi, Matilde Asmini, Serena Pomer, accompagnate da un quintetto di musicisti sul palco, facente parte della compagnia di artisti del cafè, composto da Antonello Capuano alla chitarra e arraggiamenti, Marco Molino alle percussioni, Lorenzo Maastrogiuseppe contrabasso, Leonardo Mazzarotto violino, Andrea Salvade pianoforte, passando per canzoni in lingua francese, da la Vie en Rose, a Padam Padam, En Plen Air, Sympathique, Milord, No, je ne regrette rian, dove la forza dell’arte e della musica si fonde per creare nuove vite, così come avviene nelle tele del grande pittore, dove ogni pennellata avvolge lo spettatore tra musica, danza e canto, in un abbraccio originalissimo e commovente. E il tempo si ferma in un quadro. Calorosi applausi