Il 19 ottobre, a “Sant’Apollonia Hub”, Salerno, spazio storico gestito dalla Bottega San Lazzaro di Chiara Natella, andrà in scena “Maddalena”, di e per la regia di Fortunato Calvino, aiuto regia Pina Strazzullo.
LaboraTeatro
Con il pluripremiato lavoro del drammaturgo prende il via la V edizione della rassegna “LaboraTeatro”. A cura dell’associazione teatrale Arcoscenico, “LaboraTeatro” si avvale della direzione artistica di Rodolfo Fornario; organizzazione e segreteria di Antonella Quaranta. Il programma ha luogo da ottobre 2025 a maggio 2026, con uno spettacolo al mese, di domenica pomeriggio.
“Maddalena”

Fortunato Calvino
“Maddalena” è uno dei testi più rappresentati di Fortunato Calvino, autore di punta della drammaturgia napoletana contemporanea. L’idea nacque su suggerimento di Sergio Piro, promotore di una psichiatria diversa, già direttore del “Frullone” di Napoli e del “Materdomini” di Nocera Superiore. Calvino, sempre attento alle tematiche sociali, raccontate con alte pagine di teatro, con “Maddalena” affronta il tema del disagio mentale con delicatezza, realismo e, come sempre, fuor di retorica.
Maddalena è una donna che, a seguito della legge Basaglia, lascia il manicomio nel quale è stata rinchiusa per dieci anni per scontrarsi duramente con la diffidenza delle persone, nessuna esclusa. Un reinserimento impossibile, come per tanti ex pazienti psichiatrici combattuti tra disperazione e speranza, con il sogno di una vita “normale”, guardati con diffidenza, emarginati. Sogna di recuperare il tempo perduto e la vita le offre nuove opportunità. Incontra Salvatore, un uomo dolce e gentile, che le farà riscoprire l’amore. Per Maddalena però la strada è tutta in salita. Sua figlia Lucia e le sorelle di Salvatore le ricordano costantemente il suo doloroso passato che le nega il diritto a godere di una vita “normale”. Un evento improvviso le darà la spinta per affermare il proprio diritto al reinserimento.
Il bravo cast è composto da Eleonora Flauto, Rossella Guerra, Rossella di Lucca, Rodolfo Fornario, Antonella Quaranta e Gerardo Trezza.
Note dell’autore
“Maddalena” nasce da un volto, uno sguardo incrociato e conservato nella memoria. Eravamo nel 1980, anno in cui realizzai un filmato all’interno dell’Ospedale Psichiatrico Frullone diretto dal professor Sergio Piro. La realtà del manicomio aveva colpito in maniera dolorosa la mia immaginazione. Volli allora esprimere le mie impressioni sulla devianza mentale senza ricorrere a facili pietismi. Scrissi così Maddalena, storia di una donna umiliata dalla società che riesce ad affermare il suo diritto a una sana “follia”.
Una commedia per sconfiggere il pregiudizio e favorire l’integrazione.