“Crisi di nervi”, magnifica pagina di teatro al “Nuovo” di Napoli

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“Crisi di nervi”, il progetto speciale che riunisce due atti unici e un monologo di Čechov, ha inaugurato brillantemente la stagione teatrale 2025/2026 del Teatro Nuovo di Napoli. “L’Orso”, “I danni del tabacco” e “La domanda di matrimonio” si avvalgono della perfetta regia di Peter Stein, che ne restituisce il carattere di “scherzi scenici” ispirati al vaudeville in voga in Europa sul finire dell’800. Furono scritti tra il 1884 e il 1891, da Čechov ancora trentenne, dopo la delusione per l’insuccesso riportato dalle sue due opere drammatiche precedenti. L’autore è osservatore e poeta dell’uomo medio, delle sue speranze e delusioni, dei suoi “miraggi”. Come lui pochi hanno saputo mettere in mostra la vanità e la stupidità umane, con risvolti farseschi e patetica tristezza. I tre testi offrono uno spaccato incredibile del microcosmo familiare e del vincolo matrimoniale della Russia prerivoluzionaria, tra malessere, realismo e grottesco, incubatore delle opere della maturità. Peter Stein afferma che “l’estrema comicità, l’esasperazione e gli eccessi di crudeltà utilizzati dall’autore, possono funzionare soltanto se accompagnati da un sottofondo realistico e psicologicamente giustificato”. La malinconia, l’assurdo, la frustrazione, la nevrosi della coppia e dell’uomo contemporaneo, sono restituiti con il rigore filologico che si deve ai classici e, insieme, con la leggerezza e comicità paradossale, sarcasmo e stravagante assurdità.

Gli atti unici

Maddalena Crippa (ph. Tommaso Le Pera)

L’orso

Maddalena Crippa, Elena Ivanovna Popova, vedova possidente

Alessandro Sampaoli, Grigorij Stepanovic Smirnov, possidente di mezza età

Sergio Basile, Luka, vecchio servitore della Popova

Ne “L’Orso” il protagonista è in preda ad una cieca rabbia per un debito che non gli viene rimborsato da parte del defunto marito di una donna. La vedova, decisa a portare il lutto in eterno per rispetto alla memoria del defunto marito, anche se uomo crudele e infedele, non potrà saldare il debito prima di due giorni, inaccettabili per il creditore. In mezzo alla diatriba un anziano e debole servitore spaventato dalle maniere brusche dell’uomo. Finirà con una improbabile sfida a duello, un forte turbamento amoroso, un finale imprevedibile.

I danni del tabacco

Gianluigi Fogacci, Ivan Ivanovic Njuchin, marito di sua moglie, proprietaria di una scuola di musica e di un pensionato femminile

Ne “I Danni del Tabacco” un oratore che scrive articoli “quasi scientifici”, è costretto a tenere una conferenza sugli effetti negativi del tabacco dalla dispotica e ricca moglie. Tosse, starnuti, attacchi d’asma, conducono l’infelice “spaventapasseri”, un tempo giovane e intelligente sognatore, a rivelare la miseria della propria vita, con il desiderio di porvi fine.

 

Alessandro Averone ed Emilia Scatigno (ph. Tommaso Le Pera)

La domanda di matrimonio

Sergio Basile, Stepan Stepanovic Cubukov, possidente

Emilia Scatigno, Natal’ja Stepanovna, figlia di Stepanovic Cubukov

Alessandro Averone, Ivan Vasil’evic Lomov, possidente, vicino di Cubukov

Ne “La Domanda di Matrimonio” un giovane nervoso, timido e ipocondriaco, si reca a casa dei vicini per chiedere in sposa una giovane donna a suo padre. Con la ragazza avrà solo battibecchi, entrambi ostinati a far valere le proprie ragioni deliranti sulle proprietà terriere, sui cani, su tutto. Arriverà la fatidica proposta?

La messa in scena è strepitosa, e tutto funziona a meraviglia grazie al perfetto meccanismo teatrale cechoviano: oltre alla grande regia di Stein gli interpreti sono attori di mostruosa bravura, capaci di far provare la tristezza e la delusione dei personaggi e di far ridere al tempo stesso. Adatte alle storie le scene di Ferdinand Woegerbauer, i costumi di Anna Maria Heinreich, le luci di Andrea Violato.  Interminabili, meritati applausi alla prima. In scena fino al 2 novembre.

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