Quando la voce ruvida e poetica di Enzo Gragnaniello incontra l’eleganza cameristica dei Solis String Quartet nasce qualcosa che va oltre il semplice concerto.
È un percorso emotivo che attraversa i confini dei generi, muovendosi tra sogno e realtà, dove l’unico linguaggio ammesso è quello delle emozioni.
Il progetto, ideato come un racconto-concerto dalle sfumature teatrali, si presenta come un viaggio nella galassia dei grandi cantautori internazionali.
Da Jacques Brel e Tom Waits, da Chico Buarque a Leonard Cohen passando per Nick Drake e molti altri, la musica diventa strumento di esplorazione interiore e omaggio alla bellezza della parola in musica.
A firmare il testo narrativo è Stefano Valanzuolo che costruisce una trama poetica capace di legare diversi quadri sonori in un unico racconto.
La voce intensa di Valanzuolo, che ha sostituito Cristina Donadio assente per un imprevisto, interpreta il filo conduttore della narrazione vestendo i panni di un viandante contemporaneo – un Wanderer che attraversa la “terra incantata dei cantautori” in cerca di verità, sogni e sentimento.
Come nei viaggi immaginari di Salgari, tutto accade restando apparentemente fermi; l’avventura si svolge dentro, tra le pieghe dell’anima. E’ lì che la musica di Gragnaniello e le architetture armoniche del Solis String Quartet trovano il loro punto d’incontro, mescolando intensità mediterranea, scrittura colta e spontaneità emotiva.
Il risultato è uno spettacolo raffinato e coinvolgente che invita lo spettatore a lasciarsi attraversare dalle canzoni più che ad ascoltarle.
Un viaggio nell’essenza della canzone d’autore dove ogni nota e ogni parola diventano strumenti per raccontare ciò che più di umano e fragile ci abita dentro.
Franco Milone