Edgar Degas: Tableaux Vivants, Danza e Musica a Pietrarsa

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«Il mare un po’ agitato era di un grigio verdastro, la schiuma argentea delle onde, il mare si dissolveva in un vapore, il cielo era grigio. Il Castel dell’ Ovo si elevava in una massa dorata. Le barche sulla sabbia erano macchie color seppia scura»
Così Edgar Degas, sbarcato a Napoli nel 1856, descrisse, con impegno quasi topografico, la città dalla quale aveva inizio il suo tour italiano per studiare, sulle tracce di Ingres, l’arte antica e i maestri del Rinascimento. Il viaggio fu inoltre occasione di ricongiungersi col nonno René Hilaire, che lo ospitò nel Palazzo Pignatelli di Monteleone, e col ramo napoletano del casato De Gas.
Il banchiere René Hilaire De Gas, esattamente una ventina di anni prima, aveva collaborato con l’ingegnere Armand Joseph Bayard de la Vingtrie al progetto per la realizzazione della prima tratta ferroviaria italiana, la Napoli-Portici.
E sarà proprio uno dei padiglioni più suggestivi del Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa, sorto sul reale opificio borbonico, ad ospitare, sabato 24 e domenica 25 marzo , rispettivamente alle ore 20 e alle 19.30, “In viaggio con Degas”, un viaggio di ritorno, spettacolo visionario nato in collaborazione con la Compagnia Ivir  Danza di Irma Cardano.
Nel suggestivo salone delle locomotive, grazie all’antica arte dei Tableaux vivants, in grado di coniugare palcoscenico e arti figurative, alcune tra le tele più rappresentative del pittore impressionista prenderanno vita grazie all’abilità di otto danzatori.
Una voce narrante guiderà il pubblico in questo trasognato percorso, sulle note del soprano Romina Casucci e del pianista Luciano Ruotolo, alla riscoperta del grande maestro “dessinateur”, che amava ritrarre fantini e ballerine.
“Nel negozio di cappelli”, “L’Assenzio”, “Le Stiratrici”, “Lo Stupro”, “L’attesa”, “La Tinozza”, “Tre ballerine in una sala prova” e, infine, “Esercizi di giovani spartani” i quadri che si materializzeranno sotto gli occhi dei visitatori.
La Regia è a cura di Laura Zaccaria e le coreografie di Irma Cardano.

Mariapaola Meo

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