Vermeer e la Musica L’arte dell’Amore e del Piacere “Giovane donna in piedi al Virginale” 1670-72

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Quest’opera mostra una giovane donna finemente vestita, in piedi davanti al virginale, con lo sguardo rivolto verso l’esterno come ad invitare lo spettatore ad unirsi a lei nell’esecuzione musicale.
La scena è ambientata in un interno tipico di una casa di Delft, con la luce che filtra da una finestra sulla sinistra e illumina il pavimento di mattonelle bianche e nere. La donna suona un muselar, uno strumento che di solito veniva suonato in piedi a differenza del virginale che abbiamo visto ne “la Lezione di Musica”, notiamo dipinto nel coperchio dello strumento un paesaggio, e viene spontanea la domanda del perché proprio quel paesaggio e non un altro?
Bisogna dire che in quell’epoca era comune che i costruttori di strumenti musicali lasciassero spazi liberi proprio per permettere ai clienti di far decorare il proprio virginale da altri artisti, in maniera da raddoppiarne il valore.
Solitamente venivano dipinti paesaggi, figure mitologiche, scene di picnic o scene con richiami pastorali. A volte sul coperchio dello strumento erano impresse frasi o motti, anche se risultava più costoso dipingere una scena o un paesaggio, il tutto era logicamente legato al gusto, alla scelta e quindi anche alla facoltà economica del proprietario, purtroppo Vermeer non possedeva alcuno strumento musicale.
Anzi dopo la morte del padre, fu grazie al matrimonio con la figlia di una ricca famiglia cattolica, il 20 aprile 1763, che le prospettive economiche di Vermeer mutarono, la famiglia della ragazza all’inizio non era d’accordo al matrimonio, in quanto il pittore era cresciuto nel protestantesimo, ma Vermeer si convertì al cattolicesimo per sposare la donna che amava.
Visse nella casa della suocera benestante, una casa grande di ben quattro piani, senza alcuna preoccupazione per il vitto e l’alloggio, anzi aveva uno studio privato al primo piano, dedicato alla sua attività.
Ritornando al dipinto, notiamo dietro la giovane donna, nel muro due dipinti, raffiguranti un piccolo paesaggio e un cupido con in mano una carta da gioco, simbolo della fedeltà in amore.
Vermeer per i suoi dipinti amava dipingere i suoi familiari o modelle professioniste che posavano per Lui. Sono figure femminili intenzionalmente generalizzate e idealizzate, tanto da non esser ricondotte a specifiche persone. Questo dipinto per esempio, non può esser considerato un ritratto, anche se la ragazza sicuramente somiglia ad una donna realmente esistita, ma era intenzione del poeta il renderla vaga, anonima, in maniera da consentire allo spettatore di proiettarsi nel dipinto stesso.
Il matrimonio portò molti frutti, Vermeer ebbe ben undici figli, e vien da chiedersi in una casa dove immaginiamo tanta confusione, come è possibile che i suoi dipinti trasmettono tanta quiete e serenità?

Gabriella Spagnuolo   

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