Il Don Giovanni di Gazzaniga nella Chiesa di San Potito: Una prima moderna

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«Solo qualche anno fa sognavamo e progettavamo, insieme al maestro Carlo Morelli, la nascita di un’accademia, che fosse un polo di eccellenza per la riscoperta, la valorizzazione e la riproposizione di quelle opere del ‘700 napoletano che costituiscono un autentico, inestimabile patrimonio culturale mondiale ed identitario per la nostra città» racconta Dario Ascoli, critico del Corriere del Mezzogiorno, membro dell’Associazione Nazionale Critici Musicali.
Il progetto ha già mosso i primi passi, a quanto pare nella giusta direzione, e, dopo una serie di fortunati concerti, dalla proficua collaborazione tra le associazioni Oltrecultura e Ad Alta Voce, nell’ottobre scorso, ha preso il via un appuntamento periodico con Laboratorio ‘700, che si propone di insegnare il repertorio a giovani musicisti e di portare in scena le relative opere accompagnate dall’orchestra barocca e in una lettura che sia il più possibile filologica e rispettosa dello stile.
Per questa prima edizione a vedere la luce è stata “La servante Maîtresse – intorno a la serva padrona di G. B. Pergolesi” un riuscitissimo “pasticcio” musicale cui la rivista l’Opera ha voluto dedicare un servizio esclusivo.
«Quale sarà il prossimo passo? Riportare a Napoli, per la prima volta in epoca moderna, un compositore veronese di nascita ma napoletano di formazione, Giuseppe Gazzaniga, nella sua forse più celebre produzione, il don Giovanni tenorio, antesignano del più conosciuto lavoro mozartiano su medesimo soggetto» aggiunge Ascoli e continua:
«Il lodevole progetto si svolgerà in collaborazione con il conservatorio Monteverdi di Bolzano, e grazie all’intermediazione del prezioso maestro Ennio Capece, docente interno di canto, che ringrazio»
Il laboratorio sarà anche l’occasione per presentare il secondo volume, a breve nelle librerie, della collana “Il secolo d’oro della Musica a Napoli”, curata da Lorenzo Fiorito per i tipi di Diana Editore, che contiene un saggio proprio su Giuseppe Gazzaniga, redatto dallo stesso Dario Ascoli.

Giuseppe Gazzaniga, studiò musica all’insaputa del padre, che lo aveva destinato alla carriera ecclesiastica. Grazie ad alcune raccomandazioni giunse a Venezia, dove incontrò il celebre Nicola Porpora in sosta nella città lagunare durante il suo ritorno verso Napoli. Questi portò con sè il giovane Gazzaniga a Napoli, dove presso il Conservatorio di Sant’Onofrio a Porta Capuana fu suo insegnante di composizione. Nel 1767 il musicista divenne inoltre allievo di Niccolò Piccinni e nel 1768 debuttò al Teatro Nuovo di Napoli con l’intermezzo Il barone di Trocchia.
Nel 1770 tornò a Venezia, dove ricevette l’incarico di musicare un’opera per Vienna su libretto di Lorenzo Da Ponte, Il finto cieco.
Fu nel 1787 però che Giuseppe Gazzaniga scrisse la musica del Don Giovanni su libretto di Giovanni Bertati che fu rappresentato presso il Teatro Giustiniani di San Moisè di Venezia otto mesi prima della rappresentazione di Da Ponte-Mozart, come riportato da Arthur Loewemberg nel Grove Dictionary of Music and Musicians.
Il suo Don Giovanni ebbe un grandissimo successo, tanto che in pochi anni (fra l’87 e il ’91) fu rappresentato in numerosissime altre città, tra cui: Varese, Bergamo, Bologna.
Il don Giovanni o sia Il convitato di pietra sarà in scena, pertanto, prossimi 13 e 14 giugno, in due appuntamenti serali, all’interno del meraviglioso complesso monumentale di San Potito, in via Salvatore Tommasi 1, nel cuore del Centro storico partenopeo. La location di prestigio e di grande interesse storico e artistico (fu infatti sede di una importante schola cantorum e conserva una tela di Luca Giordano), ospiterà l’evento che vedrà impegnato, nei panni del protagonista, il tenore Ennio Capece, reduce da una recente Masterclass con l’Asociación Oratorio México, svoltasi dal 24 Aprile al 1 maggio, presso il Museo de Historia Mexicana.
Voce narrante sarà quella di Giacomo Fornari, direttore del Conservatorio di Bolzano, che si occuperà inoltre degli interventi di moderatore, invece, sul podio, Paolo Zordanazzo dirigerà l’orchestra Monteverdi composta dagli allievi più promettenti dell’istituto di alta formazione musicale altoatesino.
La Regia è a cura di Mariapaola Meo e le scene saranno quelle di Laura Lisanti.
Il cast così si comporrà: Donna Anna e Donna Ximena/ Barbara Dorfmann; Pasquariello/ Tomoyuki Saijo; Commendatore/ ShI Qiang; Duca Ottavio/ Dong Dong Han; Lanterna/ Christian Tomei; Donna Elvira/ Ling Wan; Maturina/ Olga Tselinskaia; Biagio/ Kola Adeliona.
La segreteria artistica è della dott.ssa Mariapaola Meo e la comunicazione è ad opera della rivista specializzata online Oltrecultura.

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