Il Quartetto Prometeo percorre 3 secoli di musica

0

“Sandunga” é il titolo della canzone messicana trascritta per il Quartetto Prometeo da Stefano Scodanibbio, che, mercoledì 14 ottobre, ha concluso il concerto al Teatro delle Palme di Napoli, organizzato dall’Associazione Alessandro Scarlatti.
Il primo ed il secondo tempo hanno visto giustapposti il Quartetto in la minore op. 41 n. 1 di Schumann ed il Terzo Quartetto in fa maggiore op. 73 di Dmitrij Šostakovič. Un dittico sottilmente coerente nella citazione comune al grande modello che fu Beethoven. Se una filiazione storica non è infrequente in moltissimi generi musicali fra ‘800 e ‘900, essa é addirittura ineludibile nel dominio del quartetto d’archi, regolato da codici severi e piuttosto cristallizzati. «Ogni compositore che dal 1827 ad oggi si sia accostato a quel “solo, grande strumento a sedici corde“ di cui parla Paolo Borciani, non può evitare l’incontro, lo scontro, il conflitto con il modello costituito dei quindici quartetti per archi del maestro tedesco» (Guido Barbieri).
Per quanto riguarda la composizione di Schumann, il tema principale dell’Adagio affidato al violino  sugli arpeggi della viola, è una palese reminescenza dell’Adagio della Nona Sinfonia.
Nel Terzo Quartetto dell’autore russo, l’omaggio sarebbe da rintracciarsi nel penultimo movimento (Adagio) in cui la passacaglia sottesa allude alle forme arcaiche praticate da Beethoven negli ultimi quartetti e nelle ultime sonate. Ad introdurre la seconda parte della serata la prima esecuzione assoluta di “Vento di Kadim”, brano di Gianvincenzo Cresta composto nel 2016 e dedicato al pluripremiato quartetto Prometeo (Giulio Rovighi, violino, Aldo Campagnari, violino, Danusha Waskiewicz, viola, Francesco Dillon, violoncello).
«Kadìm è un vento caldo d’Oriente che attravera il deserto, il suo passaggio costringe a stare chiusi in casa e cambia il paesaggio intorno“ racconta l’autore. Impiego multiforme e non convenzionale degli archi ad imitazione degli elementi naturali fino al concentrarsi e palesarsi della forza dirompente di questo vento del cambiamento che, spirando, ci conduce ad una transizione, che sovverte equilibri per ricrearne di nuovi. Speriamo che Kadìm sia di buon auspicio dunque.

Mariapaola Meo

Stampa
Share.

About Author

Comments are closed.