Un “Paganini” a Catania, un giovane esempio per giovani: Giuseppe Gibboni

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I giovani , con i giovani, per i giovani.
Potrebbe essere questo il sottotitolo del concerto Unirsi per servire . I giovani a servizio della comunità , che si terrà venerdì 22 aprile 2022 a Catania al Teatro Massimo Bellini .

Il concerto, promosso dal Leo Club Catania Gioeni, associazione giovanile dei Lions Club, vede protagonisti i giovani talenti della blasonata Orchestra Giovanile Giuseppe Sinopoli – più volte invitata a suonare presso la Camera dei Deputati e il Senato della Repubblica, patrocinatori dell’evento presente –   e ha lo scopo di raccogliere fondi a favore dell’Istituto Penale per Minorenni di Catania “Bicocca”.
Non a caso la scelta è caduta sull‘Orchestra Sinopoli, compagine espressione del Sistema delle Orchestre e dei Cori Giovanili e Infantili, ispirato a El Sistema venezuelano, basato sulla musica come strumento di formazione, educazione, inclusione sociale. Creato, come è noto, da Josè Antonio Abreu (1939-2018) direttore d’orchestra, ex ministro della cultura in Venezuela, ha dato vita  dal 1975 , col sostegno di finanziamenti pubblici, ad una rete di orchestre coinvolgendo centinaia di migliaia di ragazzi provenienti dalle periferie più degradate ed emarginate, e mettendo in luce talenti come Gustavo Dudamel, Diego Matheuz  e altri.
Il Maestro venezuelano  è stato membro onorario del Sistema italiano , nato nel 2010 grazie a Claudio Abbado e Roberto Grossi.
L’Orchestra Sinopoli è  costituita da giovani musicisti provenienti dai Nuclei delle varie città italiane , comprendendo così anche un nutrito gruppo di  Musicainsieme a Librino, il Nucleo attivo a Catania da circa un decennio . Il programma annovera brani molto noti e amati, ma anche una non sempre presente nei programmi Ouverture in sol minore Hob: XXVIII: 9
di J. Haydn
da L’isola disabitata (1779), brano d’esordio . Seguono due brani di W.A.Mozart : in chiusura la celeberrima Sinfonia n. 40 in Sol minore K 550 (1778) articolata in Allegro, Andante, Minuetto, Finale: Allegro.
La parte centrale del programma  presenta  il Concerto n.4 in Re maggiore KV218 per violino e orchestra (1775) , uno dei cinque concerti composti da  Mozart per violino solista, che qui può spaziare dal virtuosismo dell’Allegro all’espressività melodica dell‘Andante per finire col Rondò che alterna un ritornello in  tempo Andante grazioso ad episodi di brillante virtuosismo. Un concerto dedicato alla gioventù , con un’orchestra di giovani, che esegue un brano scritto da un Mozart diciannovenne,  ha il suo solista ideale – non solo nell’eccellenza ma anche nell’età – nel ventenne Giuseppe Gibboni, astro nascente ma già in alto nel firmamento musicale , ormai famoso vincitore del Premio Paganini 2021 – come riportato anche da Oltrecultura – che dal 1997 non veniva assegnato ad un italiano.
Gibboni, salernitano, figlio d’arte, vanta già un curriculum chilometrico di prestigiosi premi e concorsi vinti , nonché un notevole calendario di concerti in programma,  ma non dimentica gli esordi, i primi studi col compianto Maestro Maurizio Aiello , scomparso prematuramente e che non è arrivato a gioire per il Premio Paganini, oppure i concorsi cui ha partecipato da bambino accompagnato dal papà, alcuni anche in Sicilia: «Non è la prima volta che vengo in questa meravigliosa isola,  ma la prima dopo il Premio Paganini , e la prima volta al Teatro Bellini; sono felice di suonarvi  e  spero anche che  abbia superato i suoi problemi finanziari che qualche tempo fa ricordo vennero all’attenzione nazionale».
Analoga sensibiltà e partecipazione mostra  nei confronti della situazione generale dei musicisti e  dei teatri in Italia, che non hanno vita facile e hanno dovuto anche fare i conti con la pandemia : «Sono orgoglioso di aver compiuto la gran parte della mia formazione in Italia; ci sono bravissimi maestri ed è grazie ad orchestre come questa che i giovani possono fare esperienza, ma, a differenza di paesi come ad esempio la Germania , manca il più delle volte il sostegno delle istituzioni, ai teatri come ai singoli artisti, e quest’ultimo aspetto si è evidenziato a maggior ragione  durante il lockdown».
Al timone di questa bella impresa è chiamata Carla Delfrate , direttrice  di solida preparazione e grande esperienza musicale e teatrale,  da sempre a contatto con i giovani, sia come docente di conservatorio che come direttrice d’orchestra, collaboratrice di Riccardo Muti dal 2005  alla preparazione dell’Orchestra Cherubini e direttrice principale dell’Orchestra Sinopoli fin dalla sua fondazione : «La cosa più significativa di questo evento è che finalmente si torna a far musica insieme».
Per i giovani, con i giovani .

Antonella Guida

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