Leonora Armellini: Romanticismo nelle architetture neoclassiche

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A 21 anni è stata chiamata nel 2013  a sostituire niente meno che Daniel Barenboim e sul palco più  seguito in Italia, ovvero quello del Teatro Ariston durante il Festival di Sanremo; Leonora Armellini.
La pianista, finalista al  Premio Chopin sarà giovedì 19 maggio  alle 19,30 a Villa Pignatelli per il Maggio della Musica con un programma interamente dedicato a Chopin con le “Quattro Ballate”, i “Due Notturni op.27”, lo “Scherzo n. 4 in mi Maggiore” ,  l’ “Andante spianato e grande Polacca brillante op.22” e la “Tarantella in La bemolle maggiore op. 43”.
Quando Chopin intraprese la composizione della prima delle sue quattro Ballate, il genere musicale che portava quel nome era riservato a pagine liederistiche e perciò su testo poetico e forse per questo i quattro brani pianistici del compositore polacco furono collegati ad una ideale fonte letteraria rappresentata dalle poesie del connazionale Adam Mickiewic.
Quanto ai Notturni, il modello per Chopin erano state le composizioni di Field, a sua volta ispirato dalle atmosfere notturne del belcantismo belliniano.
«È una composizione di poche note e molti silenzi, una costruzione per cenni e melodie sospese a mezz’aria che anticipa i modi francesi del nuovo secolo – scrive Gioacchino Lanza Tomasi che ricorda – composto agli inizi degli anni ‘40. Accolto freddamente dalla critica, rispetto alla strepitosa fortuna degli altri tre, se ne distingue per il carattere pacato, alieno da violenze visionarie».
“Andante spianato et Grande Polonaise Brillante, Op.22” è un brano dittico, in realtà costituito da due sezioni autonome e tra loro diverse e contrastanti; La Grande Polonaise vede la luce nel 1830 da uno Chopin ventenne e solo tre anni dopo il compositore decide di farle precedere un tempo cantabile, ma solo nel 1838, dopo avere più volte eseguito i brani, conferisce ad essi la forma definitiva che oggi è comunemente eseguita.
“Tarantella in La bemolle maggiore op. 43” è un brano di grande attrattiva per il pubblico di tutto il mondo, ma che a Napoli, con gli echi rossiniani che evoca,  trova particolari consonanze.

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