Nei mondi di Brahms – L’integrale delle Sinfonie diretta al San Carlo da Fabio Luisi

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È un gesto morbido, ampio, avvolgente, quello con cui Fabio Luisi conduce un’orchestra docile, disponibile, amabile, nell’esecuzione delle quattro sinfonie di Brahms al Teatro San Carlo di Napoli.
Gli applausi sono scrosciati copiosamente alla fine delle due serate del 23 e 25 Giugno, nelle quali  il conductor genovese ha regalato agli spettatori la grazia delle sue esecuzioni in un’integrale che ha richiamato un pubblico provato dalle temperature di questi giorni estivi, ma assolutamente ristorato dalla musica ascoltata.
Quattro lavori, le Sinfonie, scritti dall’autore in piena maturità artistica, che compiono un percorso espressivo completo, dalla aderenza ai canoni sinfonici del tempo della prima alla maggiore espressività personale della seconda. La terza, capolavoro romantico che contiene un tema tra i più belli della produzione musicale di tutti i tempi, regala momenti di impareggiabile intensità con il suo Poco Allegretto affidato alle voci dei violoncelli. Il finale della quarta, composto su un tema di ciaccona e variato con incredibile inventiva, testimonia la sapienza compositiva del maestro di Amburgo, ormai padrone della forma di respiro più ampio, capace di incessante creatività negli sviluppi motivici, che conquistano l’ascoltatore  trasportandolo con facilità nei mondi creati dalla musica. Luisi si fa interprete di questi mondi con il suo corpo, rivolgendosi ai musicisti con un gesto fluido, affidato alla morbidezza di braccia e mani nei momenti di romanticismo, ma non disdegnando di diventare generosamente vigoroso e potente nei momenti in cui il climax della composizione si fa più intenso.
È in questi momenti che si fa strada una direzione che coinvolge tutta la sua figura, regalando all’esecuzione un’espressività che ben rappresenta l’insorgere di quei mondi immaginifici che la musica, grandiosa, suggerisce. L’orchestra raccoglie docile tutti i comandi, dal più sfumato al più complesso, contribuendo essa stessa alla creazione di quei mondi,  in cui si ritrovano pensieri e sentimenti di chi ha scritto, di chi esegue e di chi ascolta, per due sere insieme negli stessi luoghi dell’anima.

Angela Caputo

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