Albanese all’Acacia tra Mozart e Britten

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Corriere del Mezzogiorno (Campania)

17 novembre 2022 Dario Ascoli

Due meravigliosi concerti per pianoforte e orchestra (il «Concerto per pianoforte e orchestra n. 18 in si bemolle maggiore K. 456» e il «Concerto per pianoforte e orchestra n. 21 in do maggiore K. 467») di Mozart a incorniciare un «concerto grosso» novecentesco («Young Apollo op. 16 per pianoforte, quartetto d’archi e orchestra d’archi») di Britten sono il programma di un prezioso concerto per l’Associazione Alessandro Scarlatti, eccezionalmente alle 20.30 al Teatro Acacia e di cui saranno interpreti il pianista Giuseppe Albanese con la Filarmonica del Festival Pianistico di Brescia e Bergamo diretta da Pier Carlo Orizio.
«Nelle mie scelte artistiche cerco di soddisfare i fondamenti individuati da Quintiliano nella sua arte retorica, cioè il docere, il movere e il delectare», racconta Albanese, il pianista filosofo
. «Il docere è l’insegnare, quindi l’aspetto culturale di un programma… Il movere è non tralasciare l’aspetto del commuovere il pubblico, quindi la veicolazione dei contenuti umani della musica… La musica non è affatto un linguaggio universale – conclude Albanese lo è nella misura in cui comunica dei contenuti umani, quelli che, in quanto tali, sono comuni a tutti gli esseri umani. Ma il linguaggio è assolutamente non universale perché cambia da cultura a cultura. Infine, non tralascio il delectare, cioè l’aspetto spettacolare del divertimento».

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