Teatro di San Carlo: La Cameristica dei numeri primi

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Gabriele Pieranunzi

Riprende con un programma di gran pregio la stagione cameristica del Teatro di San Carlo che vede sul palco i professori dell’Orchestra stabile.Domenica 10 settembre alle 18,  saranno Luca Sartori (clarinetto), Ricardo Serrano (corno), Giuseppe Settembruno (fagotto), Gabriele Pieranunzi (violino), Loana Stratulat (violino), Silvano Fusco (violoncello), Leonardo Li Vecchi (viola)e Alessandro Mariani (contrabbasso) a dare vita ad un programma che annovera il « Settimino in mi bemolle maggiore per clarinetto, corno, fagotto e quartetto d’archi, op. 20» di Beethoven e il « Quintetto per clarinetto e quartetto d’archi in si bemolle minore op. 115» di Brahms.
Terminato nel 1800, il Settimino op.20 venne dedicato all’imperatrice Maria Teresa; strutturato in se movimenti ebbe una buona accoglienza fin dalla prima esecuzione del 2 aprile 1800 insieme con la Sinfonia n.1, il compositore tuttavia maturò un progressivo distacco da quella composizione cameristica fino a manifestare disappunto persino per il successo che essa mieteva nei decenni successivi.
Il «Quintetto in si minore per clarinetto e archi, op. 115» di Brahms è datato 1892, ed è in larga parte dovuto al fortunato incontro del compositore con un virtuoso del clarinetto, Mühlfeld, il quale addirittura vinse quella sorta di letargo creativo che lo stesso Brahms aveva denunciato. La bellezza del «Quintetto» fu tale da indurre anche il grande violinista Joachim a prendere parte alla prima esecuzione, a dispetto della sua dichiarata avversione per formazioni da camera con i fiati. Un concerto memorabile quello del 5 gennaio 1892 alla celebre Großer Musikvereinsaal di Vienna.

Angela Caputo

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