Pubblico incantato da Lovetrain 2020 di Emanuel Gat

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La pandemia con la segregazione nelle abitazioni, senza la possibilità di vivere la normalità della quotidianità, ha generato un tempo fermo che potremmo definire come una “bolla temporale” che ha condizionato tutti.
I danzatori e i coreografi si sono sentiti orfani della propria espressione, il corpo costretto all’immobilismo, all’impossibilità di narrare storie e raccontarsi.
Le creazioni coreografiche riferite al periodo storico del 2020 evidenziano tutti i segni della voglia di motrare i corpi obbligati ad un forzato immobilismo che scoprono sprazzi di narrazione, movimenti gioiosi con la possibilità di narrare.

Lovetrain 2020, coreografia di Emanuel Gat per 12 danzatori appartenenti alla sua compagnia Emanuel Gat Danse, occupa lo spazio in diagonali dove singoli si staccano dal gruppo, o un gruppo più ampio di fronteggia all’altro minuto.
Le luci seguono e creano i danzatori, ricordando alla memoria il Caravaggio, oltre che uno spazio definito o negato dal buio che lascia al pubblico la possibilità di immaginare.

Lo spettacolo è in scena a Napoli al Teatro Bellini dal 17 al 21 gennaio 2024.
Lo spettatore inizialmente può spiare corpi che si muovono tra finestre/colonne aperte su spazi chiusi, immaginando ciò che potrebbe accadere.
Uno alla volta questi corpi escono nello spazio aperto avvertendo l’angoscia o la gioia e nell’immobilismo uno dopo l’altro attendono che il gruppo si componga, rivolti nella stessa direzione, un fascio di luce che scandisce i singoli, che deve faticare a riproporre la luce. I movimenti inizialmente sono difficili, faticano ad espandersi nello spazio. Corpi che tendono a restare insieme e i pochi che deviano sono quasi invisibili. Corpi che si muovono all’unisono utilizzando le diagonali, che cedono l’un l’altro la spinta energetica del movimento.

I solo sono quasi sempre senza musica, con luci molto soffuse, persi nella nebbia dell’autoreferenzialità.
Il gruppo via via diviene sempre più trainante nei movimenti collettivi, includendo la voce e il ritmo della battuta delle mani, sino ad una esplosione di vitalità e gioia collettiva. Il corpo danzato ritrova se stesso.

i vestiti creati per ogni danzatore dal ballerino della compagnia Thomas Bradley, sono delle composizione che multifunzione che possono restituire le diverse sfaccettature del movimento danzato e del suo interprete.
Lo spettacolo è realizzato grazie al sostegno di Romaeuropa Festival, Emanuel Gat Dance, del Ministero francese della Cultura e della Comunicazione e di DRAC Provence Alpes-Côtes d’Azur, Région Sud – Provence-Alpes-Côtes d’Azur e Conseil Départemental des Bouches-du-Rhône e nei suoi tour internazionale riceve il sostegno dell’Institut Français. 
A suggellare lo spettacolo i suoni di Frédéric Duru insieme alle musiche dei Tears for Fears, band culto degli anni Ottanta, icona della new wave britannica con i suoi intramontabili pezzi (Mad world, Shout, Everybody Wants to Rule The World, Change, Sowing The Seeds Of Love).
Lovetrain2020 è andato in scena in Prima mondiale il 3 ottobre 2020 all’Opera Comédie, per la rassegna Montpellier Danse 40 Bis.

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