Lo spettacolo Rocco realizzato nel 2011, in scena al Teatro Augusteo, per l’indisponibilità del Teatro Mercadante, il 4 e 5 aprile 2017, è l’evento inaugurale della rassegna PRIMAVERADANZA dedicata alla danza contemporanea dal Teatro Stabile di Napoli-Teatro Nazionale.
Lo spettacolo prodotto dal Ballet National de Marseille / ICK, per la coreografia di Emio Greco e Pieter C. Scholten, è stato interpretato dai danzatori Denis Bruno, Quentin Dehaye, Pedro Garcia, Alejandro Alvarez Longines, sulla musica composta da Pieter C. Scholten (con un inserto di G.F.Händel); ha sottolineato la coreografia l’impianto luci curato da Paul Beumer insieme con Pieter C. Scholten, che ha esaltato i costumi realistici e onirici di Clifford Portier.
Emio Greco e Pieter C. Scholten nella creazione di Rocco si sono ispirati al film di Luchino Visconti “Rocco e i suoi fratelli”, inquadrando la coreografia sull’ambiente del pugilato e dello show che ruota intorno agli incontri.
A rimarcare il legame con il mondo del pugilato il coreografo afferma che «In Rocco i danzatori diventano pugili e i pugili diventano danzatori».
Il gioco del doppio è una delle idea fondamentali al punto da coinvolgere anche gli spettatori che divengono pubblico del match, ovvero dello spettacolo, attorno al ring/palcoscenico e le corde sono al tempo stesso limite e sguardi verso l’infinito.
La dualità match/spettacolo è il filo onirico vero collante della coreografia; come pitture vascolari i corpi dei ballerini animano il virtuale/reale incontro di pugilato, dove i fendenti pronti a colpire l’avversario sono sostituiti da duelli di energia, movimenti scivolati nello spazio condizionati dal respiro del ballerino, tattiche veloci e virtuosistiche.
Un ring vuoto attorniato da vocianti spettatori, maschere che distribuiscono vettovaglie, fumo che invade e annebbia la vista, musica che scandisce una nenia/ritmo del fluire indistinto del tempo, i due pugili salgono sul ring e iniziano a fumare una sigaretta una dopo l’altra in attesa dell’inizio concentrando la loro attenzione verso il vuoto del ring.
Musica ossessiva scandisce i tempi per l’inizio del duello di bravura danzante/incontro di pugilato. Il gong dei round scandirà le varie sequenze interpretative dei danzatori.
Le luci calano, arrivano i secondi con il volto coperto da maschere memorie di Topolino e inizia il lungo percorso di incontro/scontro, un duello, una contrapposizione amore/odio espressione duali di uno stesso legame.
I danzatori rappresentano la fratellanza in tutti i sensi: il buono e il cattivo, il diavolo e l’angelo, sono Caino e Abele, Romolo e Remo.
Un cono di luce invade il ring e i danzatori/pugili iniziano il loro contrapporsi, lentamente, assaporando con i piedi la luce, specchio e faro, sviluppando il movimento lungo i bordi del cerchio luminoso, trasmettendo ansia nel tentativo di oltrepassarlo, un cerchio di luce che invade tutta la scena. Corpi fluenti nello spazio che lo invadono progressivamente sino a colmarlo, da un’iniziale diffidenza ad un riconoscersi e instaurare legami camerateschi. Cambio di coppie e il nuovo fil rouge è lo svelamento della propria identità, il costruire identità, il corpo verità assoluta dove le parole non possono che essere riflessi/specchi/vanesie.
Nella coreografia emerge il duro allenamento atletico/mentale sostenuto dal pugile per raggiungere il suo scopo paragonato a quello del ballerino: la costanza, la determinazione, la lotta quotidiana per il controllo del corpo e dello spazio, la mente che domina il gesto muscolare. Non solo Emio Greco e Pieter C. Scholten hanno voluto evidenziare come danza e boxe abbiano in comune tanto la fatica della preparazione quanto l’elegante ritualità del gesto che in Mohamed Ali, ma non solo in lui, ha trovato altissima sintesi; in Rocco il gesto si fa poesia e drammaturgia, che narra tanta vita dietro due guantoni.tà mostrate sul ring. In Rocco i coreografi hanno messo in evidenza questa relazione, creando tra le due discipline un forte legame sia gestuale sia drammaturgico.
Tonia Barone
Lo spettacolo Rocco realizzato nel 2011, in scena al Teatro Augusteo, per l’indisponibilità del Teatro Mercadante, il 4 e 5 aprile 2017, è l’evento inaugurale della rassegna PRIMAVERADANZA dedicata alla danza contemporanea dal Teatro Stabile di Napoli-Teatro Nazionale.