“Ars Artem Salvat” – Il XVII Festival di Musica e Arte Sacra dedicato a San Paolo VI

0

Giunto alla sua XVII edizione, il Festival di Musica e Arte Sacra torna a risuonare nelle Basiliche Vaticane coinvolgendo oltre 650 artisti nei 6 appuntamenti in programma dal 31 ottobre al 14 novembre. La nuova stagione è stata presentata alla stampa e ai sostenitori della Fondazione lunedì 15 ottobre presso la Terrazza della Residenza Paolo VI, che dopo la giornata di domenica dovremmo a ragione chiamare Residenza San Paolo VI. Il 262° Pontefice è stato infatti canonizzato da papa Francesco in una cerimonia che ha coinvolto e commosso il mondo cattolico e che ha ispirato al Cardinal Comastri, Presidente Onorario della Fondazione Pro Musica e Arte Sacra, e al Dottor Hans Albert Courtial, Presidente della Fondazione Pro Musica e Arte Sacra, la dedica del Festival proprio a San Paolo VI, che molto si adoperò in campo artistico. Come infatti ha ricordato il Cardinal Comastri, Paolo VI fu il primo Pontefice ad accogliere gli artisti nella Cappella Sistina, con una messa a loro dedicata (7 maggio 1964) nella cui omelia ben espresse lo stretto legame tra musica e ministero sacerdotale: “Noi abbiamo bisogno di voi. (…) il Nostro ministero è quello di predicare e di rendere accessibile e comprensibile, anzi commovente, il mondo dello spirito, dell’invisibile, dell’ineffabile, di Dio. E in questa operazione (…) voi siete maestri (…) e la vostra arte è proprio quella di carpire dal cielo dello spirito i suoi tesori e rivestirli di parola, di colori, di forme, di accessibilità. E non solo una accessibilità quale può essere quella del maestro di logica (…) Voi avete anche questa prerogativa, nell’atto stesso che rendete accessibile e comprensibile il mondo dello spirito: di conservare a tale mondo la sua ineffabilità, il senso della sua trascendenza“.

Toccante è stato anche l’intervento del senatore  Dott. Courtial che ha raccontato il suo personale incontro, nella giovane età di 20 anni, con Papa Paolo VI che cambiò la sua vita e da cui tutto il suo lavoro ebbe inizio: “Tutto quello che faccio nasce per ricordare questo grande Papa”, ha detto richiamando l’impegno della Fondazione nell’esprimere la propria fede con le note facendo rivivere la musica sacra, i luoghi sacri e i grandi compositori, coinvolgendo quanti più possibili rendendo tutti i concerti gratuiti ed accessibili. 

Con una metafora musicale il Cardinal Comastri ha voluto ancora sottolineare la grandezza di Papa Paolo VI dichiarando che egli “ha fatto cantare la Storia, ha preso alcune stonature e le ha risanate, le ha ri-intonate”, fu il primo Pontefice infatti a recarsi a Gerusalemme, dove incontrò il Patriarca Ecumenico di Costantinopoli, Atenagora, con il quale avviò il dialogo che portò alla Dichiarazione comune cattolico-ortodossa (1965) con la quale si pose fine alle reciproche scomuniche; del suo pontificato ricordiamo anche la riconciliazione con il mondo ebraico e l’apertura al mondo protestante, i cui rappresentanti presero parte come osservatori al Concilio Vaticano II. Per questi motivi la dedica al Santo Pontefice assume valore aggiunto alla luce del programma musicale di questa stagione, inserito nel cammino ecumenico che da anni la Fondazione porta avanti: il concerto di apertura, previsto mercoledì 31 ottobre (ore 21.00) presso la Basilica Papale di San Paolo fuori le Mura, sarà infatti affidato a due giovani formazioni, ospiti per la prima volta al Festival, provenienti dal mondo protestante e cadrà proprio nel giorno in cui, in ricordo dell’affissione del 95 Tesi di Martin Lutero, cade la Festa della Riforma. Saranno eseguiti due lavori del compositore norvegese Kim Andrè Arnesen – classe 1980 membro eletto della Società Norvegese dei Compositori, uno specialista nelle composizioni vocali e corali di musica sacra– il mottetto “So that the Word may belive”, prima assoluta mondiale, dedicato a Papa Francesco, e la “Holy Spirit Mass”, prima europea, composta per le celebrazioni del 500 anniversario della Riforma (1517-2017) e per il 50 anni del dialogo cattolico-luterano (1967-2017).

Le  due composizioni saranno rispettivamente eseguite dal Together in Hope Choir, che raccoglie i migliori cantori di oltre 60 cori statunitensi, diretto da Mark Stover e dal coro norvegese Trondheim Solisten diretto da Teri Larson ed entrambi i cori saranno accompagnati dall’orchestra d’archi TrondheimSolistene. In un video messaggio il compositore con queste parole ha descritto il suo pensiero musicale “Nelle due composizioni si riflette sul lungo conflitto all’interno della Chiesa, ma si celebra anche quello che la Riforma ha portato, il suo sviluppo nella cristianità, il dialogo ecumenico, guardando avanti con la speranza di un futuro dove ci sia ancora più unione. Per questo le due opere, entrambe con testi in inglese, hanno un carattere tanto celebrativo quanto riflessivo. Sono davvero entusiasta di questo concerto e spero che il pubblico potrà godere della mia musica “sincera” dal carattere melodico, tonale ed espressivo. La mia speranza è trasmettere tutta la mia ammirazione per il cammino ecumenico percorso finora e ricordare che lo Spirito Santo guida sia il singolo credente che tutta la Chiesa cristiana”. 

Il Festival continua il 10 novembre alla Basilica si San Pietro in Vaticano alle ore 16 con un’Elevazione spirituale affidata alla musica della Messe solennelle de Sainte-Cécile di Charles Gounod eseguita dall’Illuminart Philharmonic Orchestra and Illuminart Chorus (Giappone) diretti da Tomomi Nishimoto e con Misaki Takahashi (soprano), Takako Nogami (mezzosoprano), Takashi Mashu (baritono) e Naoki Nizuka (tenore) nelle parti solistiche. Il gradito ritorno di Tomomi Nishimoto, che si dichiara onorata del rinnovato invito, si riveste di valore aggiunto alla luce del recente inserimento dei siti dei cristiani del XVI costretti alla clandestinità dei proprio culti, delle città di Nagasaki e Amakusa, come Patrimonio Mondiale dell’Unesco. Già sei anni addietro, sempre in occasione del Festival, erano stati eseguiti i primi canti liturgici giapponesi -canti orasho- che quest’anno saranno eseguiti nuovamente all’interno della Santa Messa che sempre sabato 10 novembre (ore 17) sarà celebrata dal Cardinal Comastri, all’interno della quale sono previsti anche interveti musicali a cura del Coro Statale della Cappella San Pietroburgo diretto da Vladislav Chernushenko. Questi ultimi con saranno ospitei della serata del 12 novembre (ore 21) presso la Basilica papale di Santa Maria Maggiore con un concerto dedicato alla musica spirituale e corale russa. 

Domenica 11 novembre (ore 21) presso la Basilica Papale di Paolo fuori le Mura, ancora l’Illuminart Philharmonic Orchestra and Illuminart Chorus con i suoi solisti, diretti da Tomomi Nshimoto eseguiranno la Messa da Requiem di Giuseppe Verdi, che sarà dedicata a Don Luca Pellegri, amico della Fondazione Pro Musica e Arte Sacra e collaboratore per oltre dieci anni del Festival, venuto a mancare recentemente.

L’atteso concerto dei Wiener Philharmoniker, in formazione cameristica e senza direttore, è prevista per il 13 novembre (ore 21.00) presso la Basilica Papale di San Paolo fuori le Mura. Orchestra in Residence fin dal primo anno, i Wiener Philarmoniker eseguiranno la Sinfonia n.4 in Sol maggiore di Gustav Mahler, che lo stesso autore diresse nel 1902 proprio alla compagine viennese di cui all’epoca era direttore musicale, con la partecipazione del celebre soprano Mojca Erdmann. Lo stretto legame tra il Festival e l’Eccellenza Viennese si è fatta ancora più stretta alla luce de conferimento al Dott. Courtial del titolo di Ambasciatore dei Wiener Philarmoniker ricevuto lo scorso anno. 

Il festival si concluderà il 14 novembre (ore 21) nella Basilica di San Giovanni in Laterano con l’esecuzione della  Sinfonia n. 9 in re minore per soli, coro e orchestra op. 125 di Ludwig van Beethoven a cura di Justus Franz con la Philarmonie der Nationen da lui fondata; i solisti saranno Soojin Moon Sebastian (soprano), Quilin Zhang (contralto), Paulo Ferreira (tenore), e Germán Olvera (baritono). L’orchestra è formata da eccellenti musicisti provenienti da tutto il mondo e di ogni credo politico e religioso, spinti dal desiderio di portare un messaggio universale di pace e conoscenza, stesso spirito che fin dalla sua nascita anima il Festival di Musica e Arte Sacra, e che viene espresso dal celebre testo di Friedrich Schiller (Inno alla Gioia – VI movimento): “La tua magia ricongiunge ciò che la moda ha rigidamente diviso, tutti gli uomini diventano fratelli, dove la tua ala soave freme (…) Vi inginocchiate, moltitudini? Intuisci il tuo creatore, mondo? Cercalo sopra il cielo stellato! Sopra le stelle deve abitare!”. 

Tutti i concerti e la Santa Messa sono ad ingresso libero e gratuito, fino ad esaurimento posti, previa prenotazione online al sito http://promusicaeartesacra.identitavisiva.com/.

Ricordando il motto del Festival e della Fondazione Pro Musica e Arte Sacra, “Ars Artem Salvat“- l’Arte salva l’Arte-, la conferenza si è conclusa con l’illustrazione a cura del Dott. Pietro Zander  dei restauri fin’ora effettuati dalla Fabbrica di San Pietro grazie alle donazioni, e di quello in corso, ovvero il restauro dell’apparato decorativo ligneo della sagrestia della Basilica di S. Paolo fuori li mura, a cura del Laboratorio di Restauro Pittura e Manufatti lignei.

 

Emma Amarilli Ascoli

Stampa
Share.

About Author

Comments are closed.