Brodway terra di conquista del musical –Il BLACKFACE nel CINEMA

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Negli anni ’30 e nei primi anni ’40 del XIX secolo, la recitazione Blackface univa la parodia a canzoni comiche e danze agitate. Inizialmente gli attori recitavano solo in locali abbastanza malfamati, ma quando il Blackface divenne popolare, ottennero di esibirsi negli entr’acte (intermezzi di spettacoli teatrali) frequentati dall’alta società.
Vennero sviluppati dei personaggi Blackface stereotipati: il buffone, il pigro, il superstizioso, il codardo, il lascivo, tutti personaggi che rubavano, mentivano e parlavano storpiando l’Inglese. I primi intrattenitori Blackface erano esclusivamente maschi, così gli attori uomini interpretavano anche donne nere, ritraendole spesso con modalità non attraenti e grottesche.
Sui palcoscenici americani, intorno al 1830, quando il Blackface divenne popolare, uno degli stereotipi comici più utilizzati era quello dello Yenkee astuto, o ancora stereotipi comici basati sull’etnia: l’ Ebreo connivente e venale, l’Irlandese ubriacone e rissoso etc… Tra il 1830 e il 1840 gli attori di Blackface recitavano da soli o in duo, occasionalmente in trio, solo nel 1843 a New York City il noto attore Dan Emmett e i suoi Virginia Minstrels infransero lo status di entr’ate e rappresentarono il primo spettacolo di intrattenimento serale costituito esclusivamente da scene in Balckface.
I loro show strutturati approssimativamente con i musicisti seduti in semicerchio, un suonatore di tamburello da un lato e un suonatore di strumenti ad ossa dall’altro, posero i precedenti per quello che sarebbe presto diventato il primo atto di uno spettacolo Minstrel show standard, composto in totale da tre atti.
Nei Minstrel show dei bianchi recitavano attori bianchi che facevano finta di essere neri, suonando le loro versioni di musica nera e parlando i dialetti dei neri d’America. I Minstrel show dominarono lo show business popolare degli Stati Uniti fin dopo il 1890, godendo di un gradimento di massa anche nel Regno Unito e in altre parti d’Europa. Mentre i Minstrel show declinavano, il Blackface tornò alle sue antiche origini divenendo parte del vaudeville.
Il Blackface venne rappresentato principalmente al cinema almeno fino agli anni ’30 del novecento, ed il Blackface radiofonico degli show di Amos ’s’Andy durò fino agli anni ’50.
Alcuni sociologi affermarono che il Balckface fornì uno sfogo alla paura dei bianchi per l’ignoto e il diverso, e un modo socialmente accettabile per esprimere i loro sentimenti e paure riguardo alla razza e al controllo sociale. La maschera nera offriva un modo di giocare con le paure collettive nei confronti di una diversità minacciosa, consentendo allo stesso tempo di mantenere un controllo simbolico su di essa. 

 

 

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