Cristiano Cremonini racconta il Teatro Comunale di Bologna

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 Ci sono validi motivi per regalare e regalarsi Il teatro della Gente – da Farinelli a Wagner – Calamaro Edizioni.
Per il bolognese DOC, fenotipo cresciuto a Tortellini e Crescentine, l’interessante volume scritto da Cristiano Cremonini, lo accompagnerà con ironia alla scoperta di una città che forse non conosceva. Già, perché “Comunale” non è un aggettivo o appellativo messo in tempi recenti per qualificare la gestione degli spazi e degli eventi.
Quello di Piazza Verdi – forse primo del suo genere –  nasce “comunale” (o per meglio dire pubblico) per sancirne la funzione centrale all’interno della società bolognese.
La storia della costruzione è già di per sé un avvincente viaggio nel tempo tra le strade della città settecentesca. Insomma, l’indigeno che conosce ogni angolo della città a memoria, forse scoprirà una Bologna che nemmeno immaginava. Riscoperta.
Lo “stranger”, ovvero chi viene da fuori ed ha deciso di mettere tenda a Bologna, forse comprenderà ulteriormente i motivi della scelta; scoprirà tra le vicende (talvolta intrecciate) dei celebri personaggi raccontati di non essere l’unico a subire il fascino del capoluogo felsineo.
Forse sarà proprio perché la sua aria pregna di arte rende Bologna crocevia e capitale della migrazione artistica. Sarà avvincente leggere il libro per scoprire cosa pensassero della città e del suo teatro Gluck, Farinelli, Rossini, Verdi, Wagner e tanti altri. A fine lettura qualcuno passerà interi pomeriggi a visitare questo o quell’altro posto divertendosi a ricordare i tanti fatti e “fatterelli” raccontati.
Sarà il vostro City Sightseeing per un bel po’.
Prima di arrivare a categorie più serie veniamo ad una di quelle realmente nodali nella narrazione. Una categoria che in molti apostroferanno di grettezza e superficialità per poi conservarne segretamente la tessera platinum di affiliazione: Il Voyeur, ovvero l’appassionato e instancabile ricercatore di retroscena. Qui non c’è storia che tenga: la storia di questo teatro è anche la storia degli uomini – prima ancora che artisti – che lo hanno frequentato.
Tra manie, invidie professionali, idiosincrasie, nel comunale l’arte ha più volte trovato casa. Chiudete un occhio e spiate dal buco della serratura, poi poggiate un orecchio sulle pagine per ascoltare qualche segreto bisbigliato intimamente. Curiosoni.
Parliamo ora del melomane imbruttito. Quello che si prende sul serio anche quando racconta una barzelletta e che si inerpica in paratassi estreme anche solo per ordinare un caffè al bar. Anche lui troverà enorme soddisfazione nella lettura.
Il materiale raccolto è tale e tanto da essere imprescindibile per ogni biblioteca musicale.
Non sia mai detto che dietro questa inscalfibile austerità si nasconda un lato più faceto. Che abbia la tessera da Voyeur in tasca?
Veniamo infine all’appassionato eclettico. Quello che è sempre in mezzo ad ogni categorizzazione. Ebbene, potrà cogliere piacere da ognuna di queste sfaccettatura.
Se il Comunale è Il teatro della Gente, questo è certamente un libro per tutti per i molteplici livelli di lettura e approfondimento che offre.
Un bravo a Cristiano Cremonini che si presta alla scrittura con la stessa emozionante passione del suo canto.
Scrittura ma non solo: il tomo è corredato da 12 ritratti dei celebri personaggi raccontati. Osservateli con attenzione, tra china e cartoncino troverete tanti indizi su quanto andrete poi a scoprire.

Ciro Scannapieco

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