Pasqua con i tuoi – Il concerto degli All Stars di Frank Gambale al Lennie Tristano

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Organizzare un concerto la sera di Pasqua e riempire la sala: è stata questa l’ennesima sfida per il Jazz Club Lennie Tristano di Aversa che ha dato il via ai festeggiamenti per il raggiunto quarantesimo anno di attività proprio nella giornata del 17 Aprile con il concerto degli All Stars di Frank Gambale. Il club aversano ha voluto per questo importante appuntamento concedersi il lusso di giocare un po’ d’azzardo con le date, puntando sul talento di una band in cui tutti i componenti suonano strumenti elettrici, proponendosi i musicisti in un repertorio che attraversa il blues, la musica squisitamente acustica, ma soprattutto il jazz ed il rock, memori della lezione della Elektric Band di Chick Corea, nella quale Gambale ha militato per quasi due decenni, dedicando al pianista  di Chelsea una parte importante della propria vita.

I soci del Lennie Tristano con gli All stars di Frank Gambale


Mettere su questo concerto non è stato certo un lavoro facile per i membri del club, che hanno lavorato per settimane all’organizzazione dell’evento e trascorso l’intero pomeriggio tra prove, sound check, accoglienza, trasporti e preparazione della sala, affrontando le consuete mille difficoltà che si possono sempre presentare quando si ospitano gruppi di questo livello operando con la consueta professionalità che deriva dai tanti anni di esperienza nell’organizzazione di eventi musicali, cui il Club ci ha abituato negli anni passati. Il risultato finale è stato quello di una performance davvero entusiasmante durante la quale il pubblico ha finalmente ritrovato il piacere dell’ascolto non distratto, rivolgendo orecchie ed occhi solo alla musica e dimenticando le abbuffate e le abbondanti libagioni che in Campania vanno a braccetto con le festività, riservate in questo caso alla sola prima parte della giornata.
Perfetta la fusion tra i componenti della band. A dispetto della provenienza da paesi ed esperienze musicali diverse, sembravano avere un unico pensiero, affiatati con il proprio leader al punto tale da rendere massimamente fluidi i passaggi in assolo tra uno strumento e l’altro. Il pianista Jerry Léonide perfettamente in linea con le improvvisazioni di Gambale, il basso di Hadrién Feraud sempre presente ma non invadente, nonostante la potenza delle amplificazioni, il drumming raffinatissimo di Gergo Borlai in continuo dialogo con il chitarrista, che, in perfetto italiano, ha parlato con il pubblico all’inizio di ogni brano, lodando quella correttezza nell’ascolto che è tanto difficile trovare nei club con tavolini annessi.
«Voglio dire che mi piace molto come il pubblico ascolta in silenzio e con attenzione quello che noi suoniamo. Questo per me è arte» ha dichiarato il chitarrista australiano.
E forse anche incitato dal grande rispetto indirizzato al suo modo di suonare, Gambale si è profuso in ogni sorta di acrobazia chitarristica senza risparmiarsi mai, imbracciando ora la chitarra acustica, ora le elettriche, regine della serata, e, verso la fine del concerto, la sua chitarra a due manici accordata con il cosiddetto Gambale tuning, disponendo cioè le corde in una sequenza atta a rendere i passaggi tecnici più agevoli.
Bellissimi i brani, quelli lenti e sognanti al pari di quelli decisamente virtuosistici, tra i quali non è mancato l’omaggio a Chick Corea, con Passage.  Infine, dopo il bis, tanta cordialità con i presenti in sala, al civico 103 di Piazzetta Lucarelli, ai quali sono stati elargiti autografi, foto e cordiali abbracci e strette di mano, a suggellare il ritorno del grande jazz in città dopo due forzati anni di pausa. 

Angela Caputo

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