Saxophone Colossus – Bobby Watson al Lennie Tristano incontra vecchi amici e nuovi fan

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«Sono sceso dal treno e ho trovato due uomini e una ragazza, mi hanno riempito di gentilezze per tutto il giorno. Sono i soci fondatori del Jazz Club Lennie Tristano».
Ecco le parole con le quali il grande Bobby Watson ha aperto il concerto del 10 Maggio che lo ha visto protagonista di una splendida serata insieme al trio guidato dal batterista napoletano Elio Coppola. Il concerto svoltosi all’Auditorium Bianca D’Aponte di Aversa ha registrato il tutto esaurito nonostante sia avvenuto di martedì, lontano dai più affollati weekend che in genere garantiscono tranquillità quanto ad affluenza di pubblico. Nessuno ha voluto mancare  all’appuntamento con la rassegna Lennie Tristano 40, cominciata il 17 Aprile con il concerto di un altro grande, il chitarrista Frank Gambale, anche lui entusiasta del passaggio nella città di Aversa e felice per aver potuto suonare davanti ad un pubblico attento e molto partecipe, come sempre al Tristano. Succede quando in pedana c’è, ancora una volta, una leggenda del jazz: un grande sassofonista, nato nella città di Charlie Parker e come lui altista che, tornando in Italia dopo diversi anni di assenza, ha regalato al suo pubblico un concerto emozionante, affiancato da un trio di musicisti molto più giovani di lui, che hanno aperto il concerto da soli per poi sostenere e completare la splendida espressività delle note improvvisate dal sassofono. In più di un brano, Watson ha affermato ancora una volta, se mai ce ne fosse bisogno, la sua statura di grande musicista che nonostante possa sembrare invecchiato, lo è evidentemente solo nel fisico, conservando egli un fraseggio brillante e agilità da far invidia a molti dei suoi colleghi più giovani.
«Non voglio parlare molto stasera, perché vorrei che parlasse la musica» ha dichiarato a metà concerto, quando, a strumento caldo, ha cominciato la seconda parte dello spettacolo catturando definitivamente i presenti con il suo carisma. In sala molti fotografi con i teleobiettivi puntati sul palco, musicisti come la cantante Lauren Henderson  e semplici appassionati che si sono messi in contatto con il Club sin dal pomeriggio per prenotare i posti a sedere.
Quasi tutti i brani eseguiti erano sue composizioni, durante le quali, terminata la propria parte con straripante musicalità, erano poi i suoi compagni italiani a chiedere per sé un po’ di spazio e a mettere in evidenza le proprie doti di musicisti non accompagnatori. Tra i brani non composti da Watson non si può dimenticare lo splendido In a Sentimental Mood di Duke Ellington, tra le poche ballad della serata, momento intimo e delicatissimo in cui  la musica di tutto il gruppo si è fusa in un unica voce.
Brillante il drumming di Elio Coppola, perfettamente affiatato con il pianismo di Antonio Caps e il basso di Antonio Napolitano. Quest’ultimo ha dichiarato alla fine della serata: «Su in palcoscenico siamo stati davvero bene, qui si sente molto il calore del pubblico».

Nel finale il grande Bobby non si è risparmiato, concedendo ben due bis e invitando in palcoscenico due giovani musicisti che sono venuti ad ascoltarlo portando con sé il proprio strumento: il giovanissimo Davide Battista, trombettista appena quattordicenne, e il sassofonista Rocco Traettino, con i quali ha eseguito un altro brano di Ellington, Caravan, e ha poi terminato il concerto con un giro di blues. Moltissimi gli autografi concessi da tutti a fine serata. Nel dopoconcerto al bar, ancora tanta vicinanza con i giovani e disponibilità assoluta alla compagnia. Infine il ritorno in hotel a tarda ora, accompagnato dai fan. 

Angela Caputo

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