Festival Teatro XS – Premiazioni e non solo con Anna Rita Vitolo

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foto Maurizio Mansi

Il  teatro come luogo di libertà e di grandi emozioni tocca spesso temi di attualità ma anche degli archetipi sia per quanto riguarda i personaggi che le trame delle opere allestite, così è stato anche per la XV edizione del Festival Nazionale Teatro XS – Città di Salerno 2024, una rassegna che nasce quindici anni fa da una fortunata idea della Compagnia dell’Eclisse, diretta da Enzo Tota, affermatasi sempre più nel corso delle varie edizioni, grazie anche alla proficua collaborazione con l’IIS Genovesi-Da Vinci e la sua dirigente Lea Celano, in uno al sostegno del Soroptimist International Club Salerno e dell’U.I.L.T. Unione Italiana Libero Teatro. A conclusione di un percorso che ha visto la partecipazione di diverse Compagnia teatrali provenienti da Pistoia, Cuneo, Avellino, Napoli, La Spezia e Perugia domenica 21 aprile 2024 alle ore 19,00 al Teatro Genovesi si è svolta la serata finale delle premiazioni, precedute da uno spettacolo che ha visto sul palco un’applauditissima Anna Rita Vitolo, già volto noto della fiction televisiva L’Amica Geniale.

La conduttrice della serata Concita De Luca ha chiamato sul palco i vincitori delle varie sezioni, dopo le valutazioni della Giuria Tecnica che all’unanimità ha assegnato i premi per il migliore spettacolo, la migliore attrice ed il migliore attore, nonché il premio alla regia intitolato da quest’anno ad “Antonio Serritiello” ed il Premio speciale U.I.L.T. per lo spettacolo che meglio rappresenta le idee promosse dall’Unione Italiana Libero Teatro. Infine la Giuria del pubblico ha conferito il premio allo  spettacolo che ha ottenuto il maggiore gradimento, mentre la Giuria dei giovani ha votato per il migliore spettacolo, Premio “Ileana Petretta Pecoraro Scanio” e patrocinato dal Soroptimist International Club Salerno. Sei gli spettacoli quest’anno in concorso e tre di essi si sono contesi i maggiori voti delle giurie. La vittoria per il migliore spettacolo è andata a “Penelope: L’eredità delle donne” di Marco Balma nell’allestimento della Compagnia degli Evasi di Castelnuovo Magra (SP), Pinuccio Bellone ha ottenuto, invece, il premio migliore regia con “Oltre la striscia” portato in scena dalla Corte dei Folli di Fossano (CN), lavoro che guadagna anche il premio migliore attore conferito a Stefano Sandroni per la sua intensa interpretazione in una dolorosa e tragica trama di guerra. Il premio per la migliore attrice è stato assegnato a Lucia del Gatto interprete femminile, densa ed energica, dello spettacolo “Il baciamano” del drammaturgo partenopeo Manlio Santanelli, portato in scena dalla Compagnia G.A.D. Città di Pistoia che ha vinto anche il premio U.I.LT. Infine il pubblico ed i giovani hanno incoronato, rispettivamente, gli spettacoli “Il baciamano” e “Penelope: L’eredità delle donne” come vincitori delle rispettive sezioni. Un’edizione nella quale, anche se con produzioni già rodate (ahimè la perenne attualità di questa ‘follia’!) la guerra ha fatto irruzione sul palcoscenico sia con la premiata pièce ‘Oltre la striscia’ che con lo spettacolo in scena nella serata finale ‘Il fiore che ti mando l’ho baciato’, costringendo il pubblico a soffermarsi più volte sulla cieca violenza che ogni conflitto porta con sé e su quanto  questo orrore non disintegri l’identità e la dignità degli uomini. Istintivo il ripudio di quest’assoluta e tragica ‘banalità del male’ anche durante la visione di quest’ultimo spettacolo, che nasce dal carteggio 1913/1915 tra Stamura Segarioli e Francesco Fusco ed ha come sfondo la Grande Guerra. In scena con toni non cruenti, e comunque non meno drammatici, tutta l’espressività di Anna Rita Vitolo, con scrittura scenica e drammaturgica di Elvira Buonocore, Anna Rita Vitolo e Antonio Grimaldi, quest’ultimo anche in veste di regista.  Breve ed intensa la pièce racconta  un contrastato amore, lei una donna colta e coraggiosa, determinata e coerente, che sceglie di tenere un figlio avuto al di fuori del matrimonio; lui, invece, colto e sensibile, ma anche appassionato ed introspettivo, in bilico tra un forte amor patrio ed un alto senso di responsabilità, partirà per il fronte dove il suo cauto ottimismo di ritornare a casa s’infrangerà nell’estate del 1915 con la morte ‘mentre con altri ufficiali compiva una ricognizione in terreno battuto’. Una lettera del 19 agosto 1915, indirizzata alla sua compagna, a firma del Capitano del 1° gruppo di cui faceva parte Francesco Fusco esprimerà alla donna il cordoglio della Patria  “Le sia di conforto che Egli è morto in quel terreno nemico da lui tante volte coraggiosamente sfidato. Noi terremo di lui lungo e grato ricordo, per le eccelse sue doti di mente e di cuore”. Una piccola storia, permeata di tenerezza e di nobili sentimenti, emersa dalle lettere di Francesco e dal diario di Stamura, materiale privato conservato dalla nipote del primo e conservato nella casa di famiglia di Carano, una frazione di Sessa Aurunca. L’Associazione “Centro Studi sul Teatro Napoletano, Meridionale ed e Europeo” nella persona della Presidente Antonia Lezza ha fatto sì che quelle testimonianze scritte potessero essere teatralizzate, da qui il lavoro di squadra di Anna Rita Vitolo, Elvira Buonocore ed Antonio Grimaldi per arrivare al copione, infine nel 2024 è stato edito da Edizioni Libreria Dante & Descartes il libro con lo stesso titolo dello spettacolo teatrale, cioè una tenera frase d’amore scritta da Francesco all’amata. Una grande delicatezza di parole e sentimenti, ma anche una potenza evocativa che si è misurata nella gestualità dell’interprete, significativa e consapevole. Anna Rita Vitolo è attrice salernitana che ha restituito voce ed azione a Stamura, vestita in scena con un abito bianco da sposa, ad incarnare quel sognò che rimase tale, la voce fuori campo di Antonio Grimaldi ci consegna, invece, l’eloquio colto di lui, il suo nobile sentire, il suo impetuoso amore misto di dolore e tormento, ma anche di gelosia, irrimediabilmente catturato dalle rarissime doti, sia di cuore che sentimento, della sua Stamura. Vite intrecciate in pochi attimi, in un significativo e fecondo abbracciarsi, battiti di penna e di fiduciosa speranza di lui di potere riabbracciare la donna ed il piccolo Lorenzo, la fiera determinazione di lei, nonostante il ripudio del padre e l’estraneità della madre, in sintonia con il codice morale dell’epoca, di mantenere comunque il bambino. Una piccola storia come tante, dove la grande Storia prende il sopravvento sui destini individuali, portando disperazione e mutilazioni di ogni genere. Una serata di festa e di riflessione, tra applausi e commozione, la passerella sul palco di quanti, applauditissimi, hanno ritirato i premi consistiti nelle sculture di Roberto Lombardi, conosciuto con lo pseudonimo di Don Qi, cioè Vanessa Leonini regista dello spettacolo vincitore, Stefano Sandroni come migliore attore e per conto di Pinuccio Bellone, cui è andato il premio per la migliore regia, infine Lucia del Gatto per il premio migliore attrice.
Il  sipario oramai sta per calare su questa quindicesima edizione, mentre già si coglie l’immutato entusiasmo ed il proiettarsi di Enzo Tota, Marcello Andria, Angela Guerra della Compagnia dell’Eclissi – i loro nomi per tutti  – nell’organizzazione della prossima edizione, per ora un brindisi finale e collettivo con l’invito al buffet allestito come ogni anno nell’atrio dell’Istituto d’Istruzione Superiore Genovesi – da Vinci.
Si segnala, infine, che sul sito www.compagniadelleclissi.eu è possibile leggere ed approfondire le motivazioni che hanno portato le giurie a conferire i premi, mentre le recensioni di tutti gli  spettacoli sono disponibili sui siti dei periodici di cultura online www.oltrecultura.it  curate da Dadadago e Marisa Paladino e www.lapilli.eu  curate da Maria Serritiello. 

Marisa Paladino

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