Oltre la striscia “una perenne attualità”

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Foto Maurizio Mansi

Domenica 7 aprile si è concluso il Festival di Teatro XS di Salerno, e per l’occasione lo spettacolo in scena ha un tema di “perenne attualità” seppur il testo, vincitore del Primo Premio “Aldo Nicolaj”, sia stato scritto nel 2014 da Fabio Pisano, giovane drammaturgo napoletano, un’opera che dalle prime battute ci catapulta nella dimensione terrificante della guerra, una guerra ancora in atto con sempre nuove atrocità e di cui non si prevede una tregua o una risoluzione. Sappiamo tutti cosa è successo con l’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023 e le sue tragiche conseguenze, ci giungono giorno dopo giorno e l’impotenza e la pietà e il disorientamento ci rendono tutti attoniti spettatori.
Oltre la striscia proposto dalla Corte dei Folli di Fossano è la storia di un conflitto privato, frutto di un amore tradito, di scelte fatte senza scegliere, di odio e di paura, di innocenza che non pone al riparo dalla vendetta o dalla consapevolezza, di verità taciute, di vittime e di carnefici. Nessuno è innocente, nessuno dentro o oltre la striscia di Gaza si salva. Un evento come la guerra non lascia margine d’azione, non lascia scampo, non lascia misericordia e le scelte giuste o sbagliate, subite o agite sembrano condurre solo a due soluzioni: uccidere o essere uccisi. Ambientato in un sotterraneo, sedie accatastate, oggetti alla rinfusa, una finestrella dalla quale giungono da fuori le vere voci e rumori dell’antifaida registrate in arabo, ci sono Akram e Rinan, il primo è un medico rimasto in Palestina vincolato dalle circostanze a dar soccorso, ma anche a dover decidere chi salvare e chi no, il secondo Rinan, invece, inizialmente spinto dalla speranza in un futuro migliore, abbandona giovanissimo la striscia di Gaza per raggiungere Israele, dove poi si arruola nell’esercito. Akram e Rinan, si scoprirà man mano nello svolgersi della vicenda, sono fratelli cresciuti a farsi una guerra per gioco, a lanciare aquiloni nel cielo, ed entrambi saranno ora prigioniero, ora aguzzino, in una violenta resa dei conti che li condurrà al loro destino. Tra verità e paura, tra odio e senso del dovere, tra legami di sangue e la realtà che li vuole “nemici” ogni ordine è sovvertito.
Oltre la striscia si è rivelato uno spettacolo molto intenso, con le giuste atmosfere claustrofobiche, ricco di tensione, con un finale raggelante, in cui la regia in punta di piedi di Punuccio Bellone lascia emergere le caratteristiche emotive dei due personaggi, a cui hanno prestato voce e corpo i bravissimi Stefano Sandroni (Rinan) e Lorenzo Ravera (Akram), che riescono a tradurre con veemenza il loro rapporto e nel contempo a delineare la crudeltà e l’assurdità dello scontro che non sembra avere fine tra israeliani e palestinesi in sottofondo. Una piecè di condanna, eppure gli aquiloni potrebbero volare e ci piacerebbe che invece di oltre la striscia si andasse oltre l’odio, oltre la guerra…

Dadadago

 

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