Scarlatti/Lab e il Divino Claudio

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Un concerto del Progetto Scarlatti/Lab Barocco, per la stagione dell’Associazione Alessandro Scarlatti, venerdì 12 maggio 2017, nella Chiesa dei SS. Marcellino e Festo di Napoli, ha celebrato i 450 anni della mascita ei Claudio Monteverdi.
L’evento si è mestamente caricato di un’altra dedica, quella alla memoria del clavicembalista e direttore Alan Curtis (1934-2015).
Il programma, organizzato dal Dipartimento di Musica Antica di San Pietro a Majella diretto da Antonio Florio, è stato dedicato interamente a Claudio Monteverdi (1567 – 1643). A lui si deve la nascita del melodramma, genere artistico di fondamentale rilevanza per la cultura italiana, che a Napoli ha raggiunto le vette dell’eccellenza.
Brani da Il Ritorno di Ulisse in patria e da Il ballo delle ingrate e il celebre “Lamento”, unica pagina sopravvissuta dell’ opera Arianna, sono stati eseguiti dagli allievi del Master in Musica Antica accanto a maestri di grade prestigio, tutti diretti e concertati da Antonio Florio.
I solisti, apprezzati,  sono stati: Federica Pagliuca, Olga Cafiero, Magdalena Szymanska (soprani); Daniela Fontana, Daniela Salvo (mezzosopranI); Angela Gaetana Giannotti (contralto); Leopoldo Punziano (tenore); Carlo Feola (basso).
L’ensemble strumentale, che nel “Ballo delle Ingrate” ha messo in mostra la propria eccellenza,  è stato  composto da Enrico Parizzi, Julia Rota (violini); Rosario Di Meglio, Emma Amarilli Ascoli (viole); Chiara Mallozzi (violoncello); Carlo Barile, Luigi Trivisano (clavicembali); Angelo Trancone (organo); Franco Pavan, Pierluigi Ciapparelli, Valerio Celentano (tiorbe).
A due anni dalla scomparsa, la dedidca ad Alan Curtis ha aggiunto un’emozione nell’animo dei molti presenti che avevano consciuto e apprezzato il maestro che era stato invitato nel 2014 dal Conservatorio di Napoli a tenere una serie di lezioni-concerto e seminari nell’istituto napoletano, incontrando l’entusiasmo del musicista, che aveva persino meditato di trasferirsi a Napoli.

Il concerto risulta essere stato, perciò, un omaggio, ancor più dovuto e riconoscente ad un pioniere della musica antica.
Il Dipartimento di Musica Antica “Pietà dei Turchini” di San Pietro a Majella è una realtà di grandissimo prestigio, al punto che esso è meta ambita per studenti di tutta Italia e anche provenienti dall’estero; merito di Antonio Florio, direttore che da trent’anni staziona nell’Olimpo della musica antica e di Dinko Fabris, Presidente dell’Associazione Internazionale di Musicologia.
Al concerto di venerdì, intenso per emozioni e qualità, un pubblico numeroso oltre ogni aspettativa degli stessi organizzatori e che ha visto la presenza di qualificate personalità delle istituzioni musicali non sono napoletane, che, tra le innumerevoli offerte di un venerdì di maggio, hanno preferito Scarlatti/Lab, anche abbandonando anzi tempo o disertando appuntamenti concorrenti.
All’Associazione Alessandro Scarlatti non è mai piaciuto “vincere facile” e le contingenze spesso favoriscono la sua vocazione a essere prima, nonostante le difficoltà, a proposito delle quali, auspichiamo una pronta restituzione alla destinazione elettiva sia dell’Auditorium di Sant’Elmo che del Teatro di Corte.

Foto di Emanuele Ferrrigno ©

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