San Carlo Opera Festival, una sfida vincente!

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E’ stato il capolavoro di Bizet, diretto da Juraj Valčuha, con la regia di Daniele Finzi Pasca, ad inaugurare Venerdì, 7 luglio 2017, la quarta edizione del San Carlo Opera Festival, rassegna estiva del Massimo napoletano che fino a settembre allieterà non solo il pubblico partenopeo, ma anche i tanti turisti che stanno invadendo la città di Napoli, con una programmazione che prevede, oltre la già realizzata Carmen, con la regia di Daniele Finzi Pasca, Il trovatore, due spettacoli di danza, Soirée Roland Petit, per la prima volta al San Carlo , e, in chiusura, Zorba il Greco, per un totale di 19 rappresentazioni. «Si rinnova e si potenzia l’appuntamento con il Festival – ha detto Rosanna Purchia, sovrintendente del Lirico napoletano, durante l’incontro stampa di presentazione al fianco del direttore artistico Paolo Pinamonti e del direttore del Corpo di Ballo, Giuseppe Picone – un’iniziativa che la Fondazione ha voluto coniare nel contesto del progetto “Napoli Città Lirica” con il contributo della Regione Campania per rendere la cultura, il melodramma e il balletto più accessibili al grande pubblico. Di qui la scelta di una programmazione popolare e pur sempre di pregio, destinata ai cittadini napoletani e delle comunità locali, e in particolare ai grandi numeri del turismo estivo in città e nel territorio regionale….Una manifestazione di successo, una scommessa iniziata quattro anni fa e, oggi, diventata una sfida vinta, grazie all’impegno degli artisti ospiti, della nostre masse artistiche e grazie all’intero staff dei tecnici».
Il trovatore di Giuseppe Verdi, che sta in questi giorni andando in scena (fino al 15 luglio 2017), ripropone l’allestimento che ha dato l’avvio alla stagione 2014-15. Una delle opere più amate di Verdi, un dramma spagnolo d’onore in quattro atti e otto quadri, ambientato in Spagna al principio del secolo XV, che racconta passioni come l’amore, la gelosia, la vendetta, l’odio e la lussuria. Il soggetto è ispirato al dramma “El Trovador” di Antonio García Gutiérrez: gli ideali dell’amor cortese caratterizzano il protagonista, sfortunato in guerra e fortunato in amore, eroe romantico per eccellenza. Manrico e il Conte di Luna, innamorati della stessa donna, nel dramma si fronteggiano fino alla morte come nemici, ignorando di essere fratelli. «Un’opera non facile – afferma Znaniecki – perché è strutturata come un racconto…. Un’opera dai tanti segreti e misteri nella quale si assiste alla crescita di Leonora da fanciulla felice a donna matura, pronta a sacrificarsi per l’uomo che ama….Un’opera in cui Manrico rimbalza freudianamente fra la madre e la fidanzata, fino ad arrivare alla morte ….Luomo più nobile? Alla fine lo è il Conte perché è l’unico che ama veramente»
Dal 22 al 26 luglio 2017 una Soirée di grande danza interamente dedicata ad una delle figure più rilevanti del balletto nella seconda metà del Novecento, lo straordinario coreografo francese Roland Petit, nato nel 1924 e morto nel 2011. Il suo storico interprete e collaboratore, Luigi Bonino, con l’ausilio di Lienz Chiang, ha realizzato una nuova versione di celebri balletti firmati Petit, che occuperanno la prima parte: da Proust (ou Les intermittences du coeur), Pas de deux “Morel et Saint-Loup ou le combat des anges”, La Rose Malade,(creato nel 1973 per Maya Plisetskaya), Adagietto dalla Quinta Sinfonia di Mahler, da Ma Pavlova, Gymnopedie. Protagonista della seconda parte, il Pink Floyd Ballet, una «difficilissima e concentratissima» creazione del 1972, in cui il classico si unisce al rock tra i brani “cult” della band britannica, fra cui il famosissimo “Money”. I Costumi saranno di Christine Laurent, Yves St. Laurent, Luisa Spinatelli, Pauline Lawrence e il disegno luci di Jean-Michel Desiré richiamerà la copertina del celeberrimo LP The Dark Side of the Moon. Il Corpo di Ballo del Teatro San Carlo, diretto da Giuseppe Picone.
Il San Carlo Opera Festival si concluderà, dal 12 al 17 settembre, con Zorba il Greco, popolarissimo balletto con la musica di Mikis Theodorakis e la coreografia del “figlio d’arte” Lorca Massine che descrive il suo Zorba “eroe di un popolo d’avanguardia il cui antenato potrebbe essere Dioniso. La sua identità anagrafica è inesistente, la voce della sua anima comanda, ordinandogli di vivere la bellezza della propria vita divorando il presente, dimenticando il passato, sorvolando il futuro”. Il balletto, che sottolinea la coralità della vicenda che si svolge in due atti e ventidue quadri, ebbe, nel lontano 1988, come suo primo interprete, il grande ballerino russo Vladimir Vassiliev. Ispirato al celebre e omonimo romanzo di Nikos Kazantzakis, il balletto, così come accadde per la versione cinematografica del romanzo (1965) diretta da Michael Cecoyannis e interpretata da Anthony Quinn e Irene Papas, fu accolto con grande favore dalla critica.

Katia Cherubini

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