Più io che pelle…

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Thierry Collet con il suo lavoro per il NTFI Dans la peau d’un magicien visto alla Galleria Toledo il 14 giugno 2018 compie un interessante tentativo di mescolare teatro e magia: il suo spettacolo, come dichiarato da lui stesso, è il risultato di una passione coltivata e curata che scopre il desiderio di farsi narrazione. La prima parte dello spettacolo è infatti tutta incentrata su di un prologo introduttivo del suo gesto e del suo tentativo, attraverso un’aneddotica biografica, tuttavia non sempre efficace: Thierry tende la mano allo spettatore, invitandolo ad attraversare la soglia che lo separa dalla scena, raccontando il rapporto tra rappresentazione e fascinazione, tra illusione e realtà, tra curiosità e conoscenza (per la verità temi non esattamente nuovi), svelando alcuni meccanismi dell’arte magica, e soprattutto i suoi principi generali, per così dire. La seconda parte, di contro, abbraccia più direttamente l’arte magica, diventando un vero e proprio spettacolo di illusionismo, che coinvolge il pubblico e si compie in un esercizio conclusivo, in cui il mago, spogliato integralmente del suo costume, offre una prova delle sue abilità.
Il tentativo è certo interessante e lo spettacolo, in buona parte abbastanza godibile. Ma il risultato fallisce nel suo intento: il teatro è fortunatamente qualcosa di più di una narrazione e di una scena (qui non funziona il principio dislocativo di Duchamp). Non basta narrare e scenografare (tra l’altro molto modestamente) un testo per farne teatro: resta da vedere se si vuole assistere ad un gradevole ornamento di uno spettacolo di magia; vale a dire, senza attendersi alcun intento drammaturgico. Forse solo in questo l’autore è riuscito ad applicare un principio di sovrapposizione tra magia e teatro: promettendo qualcosa con l’inganno. Il pubblico sembra avere apprezzato. Ideazione e interpretazione Thierry Collet, regia Éric Didry, scenografia Élise Capdenat, disegno luci Sylvie Garot, ideazione suono Manuel Coursin, direttore di scena e costruttore, Patrick Muzard costruttore magico Christian Cécile, collaboratore artistico e tecnico Rémy Berthie, collaboratrice allo sviluppo del progetto Clara Rousseau, consulente coreografica Nathalie Pernette, tecnico suono e luci in tournée Yann Struillou, assistenti maghi Andrea Redavid, Dylan Foldrin, traduzione Andrea Redavid, amministratore Antoine Derlon. Distribuzione e direttore di produzione Julie Fourmond. Produzione Compagnie Le Phalène.

Andrea Bocchetti

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