Al “Massimo” la bacchetta barocca di Fabio Biondi

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Serata memorabile al Teatro Massimo di Palermo il 28 settembre 2018 per il concerto che si è tenuto nel bellissimo teatro ottocentesco che domina per magnificenza e grandezza tutta la città: il teatro più grande d’Italia ed il terzo in Europa, faro culturale per tutta la Sicilia.
Programma dedicato al genio mozartiano: è stata eseguita la complessa,  vasta e impegnativa Messa in Do minore K427,  capolavoro della musica sacra che Mozart inizia a comporre nel 1782 , e che viene eseguita   a Salisburgo l’anno seguente,  ma che purtroppo resterà  incompiuta.
L’eccellente Orchestra del Teatro Massimo di Palermo è guidata da Fabio Biondi,  violinista di  fama internazionale – consacrato dalla musica barocca e fondatore dell’Europa Galante, ensemble specializzato nell’esecuzione della musica antica con strumenti originali – nell’occasione in veste di direttore d’orchestra che impone con eleganza la sua ricercata cura dei particolari e dell’articolazione del fraseggio.
Fabio Biondi,  apprezzatissimo nella sua Palermo, così come in tutto il mondo, ha ricevuto in questi giorni, dall’Università degli Studi di Palermo, la Laurea Magistrale honoris causa in “Musicologia e Scienze dello Spettacolo” ed ha regalato al giovane pubblico universitario nella giornata del 27 settembre una lezione-concerto in occasione dell’inaugurazione dei corsi del Dipartimento di Scienze Umanistiche .
La Messa in Do minore K427 è un’opera che esprime il potente convincimento dell’uomo che riconosce in Cristo il Salvatore e la Salvezza, sentimento che manifesta  la fede cattolica di Mozart, come ad esempio  negli assoli del soprano del   Christe e del canto dal ritmo di siciliana Et incarnatus est (E si è fatto carne) che il compositore ha scritto dedicandoli alla voce dell’amata moglie Constanze. Bella la prova del soprano palermitano Desirée Rancatore,  ben nota ai suoi concittadini ed apprezzata nel lunghissimo vocalizzo della cadenza.
Mozart,  nella sontuosa messa,  riprende gli stili della musica sacra ancorandosi alla tradizione , attingendo a  Bach e ad  Haendel; tutto il Gloria è costruito su scala monumentale, reminiscenza propria dello stile di Haendel,  lo si nota soprattutto nella maestosità dei due possenti episodi corali a cinque voci Gratias Agimus e a doppio coro nel Qui tollis; completa la grandiosa e solenne fuga del Cum Sancto Spiritu, ottimamente resa dal maestoso Coro del Teatro Massimo diretto da Piero Monti.
Emozionanti i duetti del soprano Rancatore e del mezzosoprano Marina Comparato, che arriva in sostituzione della infortunata Giuseppina Bridelli, così come piacevole il tenore Jeremy Ovenden. Interessante e come sempre fascinosa  per spessore e profondità emotiva la voce del basso Ugo Guagliardo .
Completa l’opera la grandiosità del doppio coro nel Sanctus,  audace,  moderno, senza reminiscenze barocche e  che culmina nella possente e trionfale fuga dell’Osanna che musicalmente raffigura la grandezza Divina.
In conclusione un concerto  di eccellente livello che ha meritato le ovazioni del pubblico.

Gabriella Spagnuolo

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