Al Teatro Bellini di Catania danza l’amore di “Romeo e Giulietta”

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Sicuramente non sono frequenti  le occasioni di veder rappresentata in danza  la storia d’amore dei due sventurati amanti di Verona; il balletto di Romeo e Giulietta di Sergei Prokof’ev, mancava infatti dal Teatro Vincenzo Bellini  dal lontano 2010 quando l’allestimento vedeva impegnati  il corpo di ballo del Teatro Massimo di Palermo e una Giulietta d’eccezione: Eleonora Abbagnato.
La produzione attuale, tuttavia, con il corpo di ballo e l’allestimento del Teatro Joseph Kajetàn Tyl di Plzen, risulta interessante.
Le origini del balletto di Plzen risalgono alla metà degli anni sessanta dell’Ottocento, in una città dove la tradizione coreutica è particolarmente antica e significativa, tanto da avere in repertorio  molti titoli della tradizione classica, insieme a nuove produzioni contemporanee.
Nella recita del 3 Aprile 2019 apprezziamo di questa produzione le coreografie di base classica di Libor Vaculik , ma non prive di inventiva e costruite su una drammaturgia articolata ed efficace, con bellezza d’interventi nelle scene d’insieme che da sempre qualificano il corpo di ballo del Teatro di Plzen tra le più importanti compagnie di danza della Repubblica Ceca.
La bruciante passione resa dal nostro Romeo interpretato da Gaetan Pires risulta una presenza nobile sofisticata, perfetta per vestire i panni dell’impulsivo giovane Montecchi, carica di naturalezza sia nei momenti di goliardia con gli amici che nei momenti più concitati del dramma.
La giovanissima ed esilissima Carolina Cortesi  è una perfetta Giulietta, molto espressiva nei movimenti e dal sorriso spontaneo e solare che unisce la leggerezza del salto alla vera dolcezza dell’innocente personaggio che interpreta, e che incarna perfettamente quel momento di passaggio tra l’infanzia e l’adolescenza. I due protagonisti appaiono molto appassionati e affiatati, sicuri nelle rispettive interpretazioni così come nella preziosa bellezza dei difficili passi a due.
Jistun Rimke nel ruolo di Mercuzio spicca per carisma e per la tecnica e ben impersona l’amico attaccabrighe di Romeo. A Richard Sevcik basta uno sguardo per dare vita a  un Tebaldo nobile, virile con la perfetta teatralità del nemico dei Montecchi.  Bene tutto il resto della compagnia dalla Lady Capuleti Lydie Svojgerova, all’amica di Giulietta Sara Aurora Antikainen, a Belvolio Miroslav Hradil, Paride Joshua Lee, Scene di Martin Cerny e costumi di Roman Solc.
Una partitura mastodontica e complicata soprattutto per la solennità della musica resa brillantemente dall’ Orchestra del Teatro Bellini di Catania, guidata dall’impeto giovane e sicuro del direttore Norbert Baxa, già direttore d’orchestra principale del medesimo teatro della compagnia di balletto.
Certamente anomala e non gradevole l’assenza dei suonatori di mandolino, sostituiti da una fredda registrazione, condizione che dal sogno d’amore riporta lo spettatore alla cruda realtà della difficile condizione economica nel quale regna il teatro al giorno d’oggi.
Applausi scroscianti per l’inconfondibile leitmotiv che è la celebrazione dell’amore che vuole sopravvivere alla morte.

Gabriella Spagnuolo

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