Emozioni, premi e teatro nella serata conclusiva della undicesima edizione del Festival Teatro XS Città di Salerno

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Lo spettacolo che ha vinto l’
XI Festival Nazionale di Teatro Città di Salerno Edizione 2019 è stato, tra gli otto in gara, Nel nome del padre di Luigi Lunari, regia di Stefano Santoni, della Compagnia La Corte dei Folli di Fossano (CN), con la seguente motivazione “per la lettura attenta e penetrante del testo, la cui teatralità è valorizzata dalla regia in una riuscita sintesi di tutte le componenti tecniche; per la ragguardevole cifra interpretativa dei protagonisti, entrambi pienamente nel ruolo, affiatati e impegnati in una prova di strenua concentrazione emotiva; per la resa scenica serrata e coinvolgente e, nel contempo, esemplare sotto il profilo dei mezzi espressivi”.
Appuntamento al Teatro Genovesi domenica 5 maggio, presente un folto pubblico di abbonati e rappresentanti delle varie compagnie teatrali in gara, provenienti dalle varie regioni italiane, per la carrellata delle premiazioni conclusive della rassegna.
La Compagnia dell’Eclissi, padrona di casa, ha voluto rendere un omaggio, oltre che al pubblico anche ad Aldo Nicolaj, drammaturgo di Fossano (CN) nell’imminenza del centenario nascita, portando in scena il suo ultimo lavoro La signora e il funzionario.
Un testo scritto nel 1978 e felicemente rivisitato dal regista Marcello Andria, che non ha deluso il gusto contemporaneo, per la sua scrittura brillante ma ricca di spunti riflessivi di grande attualità. Due i protagonisti, una distinta signora espressione della buona borghesia, eccentrica quanto basta ma anche arguta conduttrice del gioco, e un integerrimo funzionario ministeriale, attaccato alle regole e inizialmente arrogante, poi sempre più vittima inconsapevole della donna, che riuscirà a metterne a nudo la vera natura. Commedia di costume dal ritmo sostenuto, ironico e leggero, il testo vince per una conversazione ottimamente costruita e resa incandescente dal testa a testa dei protagonisti, in un continuo scandaglio dell’inconscio umano, attraverso la messa a nudo delle miserie, ipocrisie e frustrazioni di lui, ma anche nella dimensione sociale più ampia, dominata dal compromesso, dai giochi di potere non assenti nell’incontro/scontro dei protagonisti e da piccole grandi disonestà, la vera bellezza del contenuto evergreen!, tutti ingredienti che fanno lievitare lo spettacolo, di pari passo all’ottima recitazione dei protagonisti. Marica De Vita ed Enzo Tota hanno tenuto un’interpretazione sempre sostenuta e accattivante. La signora, nell’ufficio di lui a sua insaputa, spiega all’incredulo funzionario, che si appellerà alle rigide regole del regolamento, che vorrebbe riposarsi avendo le estremità doloranti. La vince l’intrusa, che con sagacia e destrezza dialettica costruirà l’ordito di uno sviluppo narrativo insospettabile, la penna del commediografo è davvero brillante!, forzando la rigidità dell’interlocutore e portandolo ad un cedimento che metterà in luce il volto qualunquista e mediocre dell’uomo, senza idee politiche e pronto ad assecondare la convenienza del momento. Straordinaria resa dei protagonisti, cui lo spettacolo deve molto, Enzo Tota e Marica De Vita sono stati dentro ai personaggi, con equilibrata sensibilità attoriale e grande vis scenica, collaudata la padronanza del primo nel rendere un personaggio versatile nei diversi registri espressivi, in progress dalla disinvoltura iniziale al cedimento liberatorio nel finale. Lei, Marica De Vita ha mantenuto egregiamente il ritmo del personaggio, perfettamente nel ruolo, trasmettendo dinamismo e freschezza, verve dialettica e finta leziosità. Tempi ed atmosfere che rimandano alla puntuale direzione di scena di Angela Guerra e all’attenta regia di Marcello Andria, acuto indagatore delle più sottili e nascoste nervature del testo, restituito in una costruzione moralmente vitale ed energica, complice dell’eccentricità di una situazione giocata con tensione sottile e leggera. I dialoghi serrati, rivelatori e coinvolgenti, hanno regalato, oltre emozioni e sorrisi, tra realtà scomode e barlumi di verità che si accendono nello scherzo, la riflessione dal retrogusto più amaro, di un certo gattopardismo italiano restio ad interrogarsi ed agire. Lo spettacolo applauditissimo è stato soltanto un gustosissimo antipasto, la serata infatti è proseguita con le attesissime premiazioni.
Il Premio migliore attrice è andato a Norina Benedetti interprete ma anche autrice di Virginia va alla guerra, spettacolo rappresentato dalla Compagnia Teatro Estragone di San Vito al Tagliamento (PN), uno stralcio della motivazione ”per la varietà e la vivacità di intonazione, l’armonia nel gesto e nel movimento, per l’incisiva, vibrante comunicativa con cui ha saputo coinvolgere il pubblico (…) con lirica ma sommessa ed elegante capacità espressiva”. Premio migliore attore è stato conferito a Pinuccio Bellone nel ruolo di Aldo Togliatti per lo spettacolo Nel nome del padre, premiato anche come spettacolo vincitore del Festival, uno stralcio della motivazione “per l’indubbia, consolidata padronanza dei mezzi espressivi, mai disgiunti da intensità ed autenticità espressiva, per la varietà e la complessità dei registri”. Ex aequo, invece, per il Premio migliore regista tra Gustavo D’Aversa e Giuseppe Miggiano, di Ventotene il primo, rappresentato dall’Associazione Culturale A.Lib.I. Di Tricase (LE) e il secondo di Edipo Re, rappresentato dalla Compagnia Teatrale Calandra di Tuglie (LE). Quest’ultimo spettacolo ha vinto anche il Premio della giuria dei giovani “Ileana Petretta Pecoraro Scanio” mentre i due Premi Speciali della Giuria sono andati a Patrizia Miggiano interprete della Pizia nello spettacolo Edipo Re e A Vigevano si spacca! Storia, a tratti musicale, di chi canta Rino Gaetano, messo in scena dalla Compagnia Colpo di Maschera di Fasano (BR). Premio U.I.L.T. (Unione Italiana Libero Teatro) allo spettacolo Parole incatenate della Compagnia Le Fortunate Eccezioni di Lucca per la regia di Roberto Pecchia e Premio del pubblico, ancora una volta, a Virginia va alla guerra per la regia di Carolina De La Calle Casanova.
Il Festival Teatro XS si caratterizza, infatti, per il diretto coinvolgimento del pubblico, che ad ogni fine spettacolo esprime un voto per lo spettacolo visto. Tra saluti, ringraziamenti finali e sentiti applausi, il patron Enzo Tota ha dato appuntamento all’edizione del 2020…quindi tutti allo splendido buffet, allestito per la serata, dai ragazzi dell’Istituto Professionale Alberghiero “R. Virtuoso” di Salerno, prosit e arrivederci tra un anno.

Marisa Paladino

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