Doppio Valcuha con la Sesta di Mahler al San Carlo

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All’indomani della presentazione della Stagione di Opera, Concerti e Balletti del 2020del San Carlo,  che vedrà il direttore musicale Jural Valcuha impegnato fin dall’inaugurazione con “La dama di picche” di Cajkovskij, per la corrente stagione il direttore slovacco dirigerà in un doppio appuntamento sinfonico al Teatro San Carlo sabato 8 giugno alle 20 e domenica alle 18, una pagina imponente: la Sinfonia n. 6 in la minore “Tragica” di Gustav Mahler.
Con questa partitura il compositore apponeva con autorevolezza la propria firma sulla svolta stilistica e formale del sinfonismo di un  ventesimo secolo appena iniziato e che mostrava segnali troppo evidenti agli occhi di un osservatore attento e sensibile, del suo rovinoso sviluppo.
Si ravvisano nella Sesta Sinfonia quei tratti caratteristici della poetica mahleriana rappresentati da un pessimismo livido attraversato da sprazzi ironici che, lungi dal dissolvere le atmosfere cupe, le sbalzano come reminiscenze di felicità non colte e non più raggiungibili, come lampi che non rischiarano il cielo, ma per un breve istante mostrano la devastazione di un nubifragio.
Ma nelle intenzioni dell’autore sembra esserci la volontà di rappresentare lo sgomento di fronte a enigmi irrisolti, come nelle sue stesse parole: «La mia Sesta proporrà enigmi la soluzione dei quali potrà essere tentata solo da una generazione che abbia fatto proprie e assimilato le mie prime cinque Sinfonie».
Alla moglie Alma, il musicista aveva invece rivelato: «Ho tentato di fissare il tuo carattere in un tema, non so se mi sia riuscito. Ma devi lasciarmi fare»
E sempre la moglie del compositore riporta alcune frasi del musicista: «È spaventoso: le voci infantili diventano sempre più tragiche, e alla fine non resta che una vocina lamentosa che va spegnendosi. (…) L’eroe che viene colpito tre volte dal destino, il terzo colpo lo abbatte, come un albero».
Nel giugno del 1904 Alma aveva dato alla luce una seconda bambina, Anna Justine, il triplice colpo del destino sarebbe stato la scomparsa improvvisa della figlia primogenita Maria, la cardiopatia del compositore e la sua morte; eventi di là a venire in quella estate del 1904, ma che sembrano ben presenti in una tragica premonizione di cui parla Alma, consorte infedele certo non incolpevole dei tormenti degli ultimi anni di vita del musicista boemo.

Mariapaola Meo

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