Enzo Amato: Sei corde per ridestarsi al canto della Madre Mediterranea

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È un percorso alla conoscenza del mito fondativo di Napoli il concerto-racconto “Mater Mediterranea – Viaggio nel Pathos di Partenope”, quinto appuntamento della rassegna “Pausilypon – Suggestioni all’imbrunire”, venerdì 27 agosto alle 19 all’omonimo Parco archeologico, per “Il Canto di Virgilio” con la direzione artistica di Carlo Faiello.
Sul palco a dare voce e movimento ai testi di Umberto Franchini su musiche di Enzo Amato, il mezzosoprano Gabriella Colecchia, la danzatrice Carolina Aterrano e lo stesso compositore alla chitarra.
Il racconto non esalta radici, termine che in sé rimanda a staticità e a inamovibilità che generano territorialità escludente, ma al caos generativo di migrazioni attraverso un mare che unisce e rimescola in risacche culturali sotto brezze musicali.
Di ansito parlano le note di sala, un respiro che si fa affanno in un’emozione pulsante che però nelle intenzioni degli autori vuole e deve liberarsi di connotazioni solitarie, laddove non solipsistiche, e da oleografie sentimentali che aprono a deteriori populismi.
Un percorso, invece, che si fa “adescante” grazie ad una voce divinatoria “segreta”, forse non più ascoltata perché troppo sentita in forma anestetizzante, fin dall’origine del nostro tempo storico.
A ridestarci si fanno carico le sei corde di Enzo Amato.

Dario Ascoli

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