È risaputo che «Aida» debba buona parte della meritata celebrità alla «Marcia Trionfale», in cui determinante è il ruolo delle 6 «trombe egiziane», ispirate alle lunghe buccine romane, ma con qualche trucco nascosto che ne facilitasse l’uso in tempi e su scale moderni.
Ebbene, a partire dall’opera colossal di Verdi, il Gomalan Brass Quintet, alle 20,25 di venerdì 11 novembre al Galoppatoio della Reggia di Portici, proporrà una «Aida come non si è mai vista», per l’Associazione Maggio della Musica, nella rassegna Galop 22.
Il Gomalan Brass Quintet è un versatile ensemble di ottoni costituito da Marco Pierobon (tromba), Francesco Gibellini (tromba), Nilo Caracristi (corno), Gianluca Scipioni (trombone) Stefano Ammannati (tuba).
Del gruppo un mostro sacro della musica come il maestro Zubin Mehta ha detto: «Un grande gruppo dotato di virtuosismo e musicalità fuori dal comune».
Nella destrutturazione e rivisitazione di Aida, i cinque musicisti indosseranno costumi di scena per suonare, cantare, interpretare, recitare, ballare l’opera mostrandoci di volta in volta Aida, Radames, Amneris, il Faraone, Amonasro, tutto per una nuova, ma rispettosa, fruizione e del celebrativo capolavoro verdiano del 1871 su libretto di Ghislanzoni per l’Opera de Il Cairo in occasione dell’apertura del Canale di Suez.