La canzone teatrale da Viviani a Brecht, da Patroni Griffi a Gaber

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Ma insomma st’amico arriva o no? Lalla aspetta, telefona, sbuffa ma poi c’è solo una cosa da fare: cominciare lo spettacolo.
Un progetto che ruota sulla musica e sulla capacità interpretativa di un’artista dotata di multiformi talenti.
Al teatro Pier Paolo Pasolini di Salerno due sono le serate dedicate alla Canzone teatrale, una carrellata di composizioni pensate per un’azione drammaturgica e non solo, eseguite da Lalla Esposito accompagnata da un quartetto d’archi (Paolo Sasso e Andrea Esposito ai violini, Luigi Tufano alla viola, Marco Pescosolido al violoncello).
La performance è stata scritta, arrangiata e diretta da Paolo Coletta. Tra brani arci noti e qualcuno un po’ meno (a me ovviamente, presumendo che per esempio Cazetta scesa sia molto conosciuta) la protagonista in nero domina il palco con le sue preziose rivisitazioni vocali (vedi la settecentesca Lo sarracino o E aspettammo, aspettammo ca vene di Raffaele Viviani da “Caffè di notte e giorno”, Tango lento di G. Patroni Griffi su “Asleep – Dreaming” di Astor Piazzolla).
Immancabili due chicche da L’opera da tre soldi di Brecht- Weill, graditissima la gaberiano Lo shampoo, coinvolgente come spesso la mitica Addo’ sta Zazà, pimpante il sempre verde Torero di Carosone, divertente Limon limonero di mastelloniana memoria e molte altre, che reinterpretate con veemenza e grande verve da questa artista memore delle lezioni di Milva, Marina e Angela Pagano, Gabriella Ferri, si ammantano di un fascino nuovo e senza tempo.
I musicisti dell’Ondanueve String Quartet, in sinergia completa con l’artista aggiungono al repertorio le belle sonorità degli archi e l’originalità di alcuni arrangiamenti.
Al primo appuntamento sabato 27 gennaio 2024 successo meritatissimo per tutti i bravi protagonisti, in specie alla cantante-attrice, lunghi applausi, si replica domenica  28.

Dadadago

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