Gran finale di Stagione con “Benvenuti in casa Esposito”, in scena al Teatro Diana di Napoli fino al 18 maggio 2025. Commedia in due atti scritta e con l’adattamento di Paolo Caiazzo, Pino Imperatore e Alessandro Siani, che ne firma anche la regia, è liberamente tratta da “Benvenuti in casa Esposito”, romanzo dello stesso Imperatore.
Il bestseller, caso letterario adottato da scuole, istituzioni pubbliche, associazioni antimafia, comitati civici, presenta un modo nuovo di leggere il fenomeno dell’illegalità.
La storia
Giovanni Esposito, è nuovamente nei panni del protagonista Tonino Esposito, il delinquente, ruolo che già ebbe nel film omonimo. Criminale da strapazzo, goffo e imbranato, segue le orme del padre Gennaro, temuto boss del rione Sanità morto ammazzato. Tonino, contestato dalla figlia Tina (Aurora Benitozzi) che si vergogna di appartenere ad una famiglia malavitosa, si scontra continuamente con il capoclan Pietro De Luca (Gennaro Silvestro), detto ’o Terramoto, che ha preso il posto del padre. Il boss ne legge tutta l’incapacità criminale ma gli affida incarichi per rispetto della bonanima del padre Gennaro. Tonino incorre in tante disavventure, fino al carcere. Recatosi al Cimitero delle Fontanelle, per sfogarsi, conversa con un teschio appartenuto a un capitano spagnolo (Giampiero Schiano). La capuzzella del Capitano diviene un vero e proprio fantasma, che decide di aiutare Tonino trasferendosi a casa sua. Tutti ben disegnati i vari personaggi. Patrizia (Susy Del Giudice), la moglie di Tonino, è una bella donna che comanda il marito a bacchetta. Gaetano (Salvatore Misticone) e Assunta (Nunzia Schiano), i suoi suoceri, discutono di continuo. Manuela (Carmen Pommella), vedova del boss Gennaro, è una donna di buoni sentimenti che appoggia la nipote Tina , che si ribella al codice malavitoso della famiglia.

Una scena della commedia
Il commento
Tutto virato sulla leggerezza, con un tocco surreale che spinge la famiglia a parlare con un’iguana, con un fantasma, con le voci di dentro che fanno comprendere a Tonino come la sua strada sia un’altra, spingendolo, anzi, a fare del bene.
Dialoghi serrati, colpi di scena e fuochi di fila di battute, satira e attualità con riferimenti alla Napoli di ieri e di oggi, ne fanno una commedia riuscita e gradita al pubblico, che ride per tutto lo spettacolo.
Belle le musiche di Andrea Sannino e Mauro Spenillo, i costumi di Lisa Casillo, le scene di Roberto Crea.
Gli attori, tutti in parte e bravissimi, sono capitanati da Giovanni Esposito, autentico mattatore che affabula con il suo eloquio e la sua mimica per tutto il tempo della commedia.