Campania Libri Festival, variegato primo giorno di incontri

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Un bel taglio del nastro il 2 ottobre 2025 per il primo giorno dell’edizione numero Quattro del Campania Libri Festival, con tanti visitatori ed appuntamenti tra presentazioni di libri, dibattiti con gli autori e con i protagonisti del mondo culturale, masterclass ed esibizioni.

Enzo Avitabile

Enzo Avitabile

Bagno di folla per Enzo Avitabile, con la sua masterclass della mattina, durante la quale l’artista, assieme al manager Andrea Aragosa, ha risposto alle domande degli studenti. Una intensa lezione-concerto per Avitabile, che ha intercalato il suo concetto di musica, “comprensione sottile, azione”, di pace, con alcuni dei suoi successi. Da “Canta Palestina” a “Black Tarantella”, da “E ancora tiempo”, che cantava con Pino Daniele, al gran finale con “Sud Express”, che “ha il karma del saluto”, un unico coro con il pubblico. Aragosa racconta dei concerti di Avitabile in giro per il mondo, già ambasciatore Unicef, sempre dalla parte dei bambini, i suoi live in Medio Oriente, primo artista ammesso in Libia dopo la morte di Gheddafi, e in Tunisia e in Iraq. Ai giovani fa ascoltare anche i suoi brani cantati con Luchè, Guè, Rocco Hunt, Geolier, Speranza: perché idealmente Avitabile ha creato un ponte tra la storia della musica e il suo futuro.

Monica Guerritore

Monica Guerritore e Titta Fiore

Altro appuntamento emozionante è stato quello con Monica Guerritore, intervistata da Titta Fiore. L’attrice e regista ha raccontato grandi pagine di letteratura e di cinema. Guerritore ha riscosso un grande successo con la serie Netflix “Inganno”, per la regia di Pappi Corsicato, prima serie in lingua non inglese più vista al mondo. L’artista racconta ai giovani presenti nel Teatro di Corte che la percezione della vita, come per la protagonista della serie, cambia dopo una certa età. La fiction colpisce anche per le belle immagini della Costiera amalfitana, oltre che per la storia d’amore della protagonista con un giovane, la riscoperta dell’eros, e per come tutto si rimetta in moto nella sua vita. Il senso è quello di ricominciare, non fermarsi, andare sempre avanti. Guerritore parla di grandi donne, come Giovanna d’Arco, Carmen, Madame Bovary e di artiste di carattere, come Anna Magnani che lei interpreta in un film di prossima uscita. Racconta la storia d’amore tra la grande attrice italiana con Rossellini, una storia che si intreccia con quella di Ingrid Bergman, incantevole ventottenne, Hollywood che punta tutto sulla bellezza delle attrici. Magnani è la straordinaria protagonista con Aldo Fabrizi di “Roma città aperta”, due grandissimi attori per un film che segna la nascita del neorealismo. Donne come lei, come Oriana Fallaci, resilienti, scrivono una storia matrilineare nella quale ritrovarsi. Guerritore racconta la sua nascita artistica, appena quindicenne, scoperta al “Piccolo” di Milano da Strehler dal quale ha imparato tanto, perché “il teatro è il racconto di un uomo che è racconto di tutta l’umanità”. Avida lettrice, Guerritore è anche talentuosa scrittrice, come dimostra con il suo romanzo “Quel che so di lei. Donne prigioniere di amori straordinari”, incentrato sulla storia della contessa Giulia Trigona, zia di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, celebre caso di femminicidio.

Stefano Bollani

Diego De Silva e Stefano Bollani

Altro evento della ricca giornata, l’incontro dello scrittore Diego De Silva con Stefano Bollani per parlare del nuovo libro del jazzista: “Il tempo della stravaganza”. De Silva descrive il romanzo come “un’operetta, una raccolta di microracconti tra letteratura, musica, mitologia greca, come un’orchestra, saltando con disinvoltura da un tema all’altro, con leggerezza”. “Il mio personaggio – rivela Bollani – vuole ricostruire la storia del mondo attraverso frammenti. Racconto la storia dell’umanità attraverso un narratore del futuro. L’idea balorda era quella di dire la mia su un sacco di cose. La struttura musicale mi ha aiutato. Anche dei famosi autori greci rimangono solo tracce: Omero, Socrate, Platone, Pitagora…”. Così, come una rapsodia, si saltella da un paragrafo all’altro, attraverso i generi e con la fantasia del celebre pianista e compositore che conclude il delizioso libro con “I bei tempi del Rinascimento”, divertente affresco di un’epoca d’oro della pittura, della committenza, di un’epoca bizzarra come tante altre. Se la nostra società è basata su certezze incrollabili, Bollani gioca con argomenti seri, con la realtà che, in fondo, è un’invenzione. Proprio come il grande musicista fa quando suona. Bollani cita tanti grandi scrittori che ama, e racconta che la sua colonna sonora ideale che accompagna il libro non può che essere dei Beatles, quattro grandissimi artisti che “nella loro musica racchiudono il senso della storia dell’umanità. Dalla loro cooperazione è nato qualcosa di eterno, un buon esempio per l’umanità”.

(Ph. Maresa Galli)

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