Musical dal teatro al cinema, le Flappers, Rogers-Astaire

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Nei musical non mancò nessuno degli ingredienti che marchiarono quegli anni: dalle ragazze chiamate Flappers, con la frangetta e i capelli bobbed (tipo caschetto), gonne corte che usavano trucco eccessivo, avevano il vizio del fumo e si beffavano delle convenzionali norme sociali e sessuali, ai tipi Brooklyn Bonfire (erano l’equivalente maschile delle Flappers) sospettati di voler incendiare Brooklyn, alle It Girls capaci sprigionare quel particolare sex appeal che si manifesta nelle tigri e nei gatti assonnati, essendo entrambi seducenti, enigmatici e assolutamente indocili.
L’attrice inglese Gertrude Lawrence che interpretò nel musical di Gershwin il personaggio di Kay sembrava incarnare la frenesia di vivere quegli anni.
La sensazione che danno oggi quei musical è che i personaggi, l’intreccio e l’ambientazione siano solo dei pretesti per inserire delle bellissime canzoni d’amore, perfettamente intercambiabili, a conclusione di storie immaginate solo in funzione dell’abbraccio finale della coppia ricongiunta. In un certo senso, da un lato, volevano scimmiottare le Folies Bergeres, e dall’altro gli autori dovevano vedersela con produttori sensibili solo, all’andamento del botteghino e quindi totalmente indifferenti ai problemi di scrittura, quali l’integrazione della musica con il libretto, lo sviluppo dell’azione, la creazione di un prodotto capace di differenziarsi dai modelli europei.
La crisi del 1929 provocò nel mondo del musical una scissione netta: la materia ponderale costituita dai fatti di cronaca, dalla satira politica, dal femminismo, dal culto della velocità rimase in fondo, e invece in superficie, pronto a librarsi verso i cieli azzurri si disposero, grazie ai nostri autori, le composizioni musicali.
Sono gli anni in cui Gershwin scrive Embraceable You 1930, Jerome Kern Smoke gets in your eyes 1933, Irving Berlin Cheek to Cheek 1935, Cole Porter firma il suo capolavoro Anything goes, e Richard Rodgers Blue Moon.  Sono gli anni dei nove film della coppia Rogers-Astaire: pellicole fatte d’aria, dove la legge di gravità e il principio di non contraddizione non si dissolvono in una specie di immateriale insensatezza. Sono gli anni in cui Busby Berkeley trasforma lo schermo in un caleidoscopio bianco e nero e Judy Garland, tra le più grandi cantanti-attrici del XX secolo, canta Over the Raimbow ne il Mago di Oz:l’aura del musical racchiusa nel breve giro di una canzone.
Ma fu una stagione breve, nel 1937 muore a 39 anni George Gershwin di un fulmini tumore cerebrale, Cole Porter perde per sempre l’uso delle gambe a causa di una caduta da cavallo, nel 1938 muore alcolizzato Lorenz Hart.Sempre in quell’anno, infine, derogando a un divieto contenuto in una clausola dei sette precedenti contratti con la RKO, debitamente autorizzato dalla moglie e dall’agente della propria partner, Fred bacia per la prima volta sulla bocca Ginger nel musical Carefree. Quel fotogramma ha il sapore di una reciproca liquidazione e sancisce la chiusura della stagione. 

Gabriella Spagnuolo

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