DALLA SCENA DI BROADWAY AGLI STUDIOS DI HOLLYWOOD

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Le proiezioni di film si diffusero rapidamente in tutto il Paese dopo la prima presentazione del vitascope di Edison a NewYork, il vitascope non era in vendita, ma singoli imprenditori acquistarono i diritti per usarlo in diversi Stati.
Tra il 1895 e il 1897 il cinema rappresentò una grossa novità, ma quando la novità si era consumata, cioè all’inizio del 1898, l’affluenza nei cinema diminuì e molti gestori di sale si ritirarono dal mercato. Con la guerra ispano-americana del 1898 si rinnovò l’interesse per il cinema, il fervore patriottico spingeva il pubblico a interessarsi di qualsiasi evento riguardasse il conflitto, cosicché le società, non solo negli Stati Uniti, si arricchirono mostrando o girando film di finzione. Un altro tipo di film che contribuì a rivitalizzare il cinema furono Le Passioni:a partire dal 1897 i registi cominciarono a realizzare serie di scene sulla vita di Gesù composte da un’unica inquadratura che somigliavano a illustrazioni bibliche. Anche i film sulla boxe erano molto popolari, soprattutto perché potevano essere proiettati in luoghi dove gli incontri veri erano proibiti. In Italia si giravano film sulle corse in auto, sulle manovre degli alpini, e la presa di Roma. Dopo il melodramma emerge la farsa con i primi comici; Max Linder anticipa Charlot. L’America ne è ammirata e lo copia.
La guerra rovina l’Italia e prepara la leadership statunitense e la fondazione di Hollywood. Nuovo centro di produzione, che con l’appoggio del capitale bancario, è destinato a conseguire il monopolio mondiale. Mentre un immigrato inglese, Charlie Chaplin inizia una lunga serie di comiche per quattro case produttrici, con il personaggio di Charlot. Gli anni che seguirono il primo conflitto mondiale furono per gli Stati Uniti gli anni in cui si verificarono grandi cambiamenti in ambito cinematografico. Furono gli anni dello sviluppo dell’industria hollywoodiana in cui si volle ribadire la supremazia del prodotto americano nei confronti di quello europeo. Non a caso tutti i film stranieri furono eliminati dalle sale cinematografiche esistenti negli USA.
Le grandi produzioni come la Paramount e l’Universal erano padrone del mercato internazionale, la loro influenza nella distribuzione mondiale era assolutamente inattaccabile. La nascita del cinema hollywoodiano coincide con l’affermazione dello strapotere dei produttori, diventati grazie agli stretti legami con le potenze finanziarie di Wall Street veri e propri magnati. Questa supremazia del produttore, che surclassò quella del regista, ebbe effetti inevitabili sulla tipologia dei film. Il successo o l’insuccesso artistico di un film era determinato dalle scelte del produttore, che preoccupato del rendimento finanziario, subordinava tutto alla legge del profitto.
La nascita di Hollywood coincise con la scomparsa del cinema pioneristico. Lo stesso Griffith, autore nel 1915 di uno dei film più importanti della storia del cinema Nascita di una Nazione, fu spazzato via dalla nuova ondata commerciale voluta dalle grandi major. Griffith negli anni ’20 ancora una volta dimostrò la sua grande arte cinematografica con i film Agonia sui ghiacci del 1921 e Le due Orfanelle del 1922 e il capolavoro Giglio Infranto del 1919. Ma gli scarsi incassi dei film successivi, America e Zingaresca, segnarono l’inizio del suo declino e si ritirò dalla vita attiva. Iscritto nella lista nera dell’industria cinematografica, Griffith non potè più, durante gli ultimi venti anni che gli restavano da vivere, girare un solo film. La legge dell’oro di Hollywood aveva soffocato il suo principale fondatore.     

 

 

Gabriella Spagnuolo

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