L’AVVENTO DEL CINEMA SONORO- I Fratelli Lumière

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Gli Stati Uniti rappresentavano senza dubbio il più grande mercato del mondo del cinema, avendo più sale pro capite di ogni altro paese. Per più di quindici anni ditte americane e straniere si fecero grande concorrenza. I film americani erano venduti all’estero, ma le case di produzione si concentravano sul mercato nazionale. Tale concorrenza permise alla Francia e all’Italia di conquistare terreno rispetto agli Stati Uniti e di controllare il mercato internazionale fino alla prima metà degli anni ’10.
Il 28 dicembre 1895, al numero 14 di Boulevard del Capucines a Parigi, nello scantinato del Gran Cafè, il Salon Indien locale passato alla storia per la prima proiezione pubblica dei film dei fratelli Lumière, assistettero alle attrazioni principali della serata“le fotografie a colori dei Fratelli Lumiere”, solo 33 spettatori paganti al prezzo di un franco.In appendice al programma sullo schermo venivano proiettati dei cortometraggi a tema realizzati dagli stessi Lumière. Ma ad affascinare la platea sono i brevi filmati realizzati per mezzo della loro ultima invenzione: il cinèmatographe. Uomini che escono da una fabbrica, un bimbo che gioca con un pesce rosso, un uomo che non riesce a salire su un cavallo…inizia così una nuova era.
Il modo di percepire la realtà non sarà più lo stesso, il cinema parla un linguaggio universale, capace di unificare emozioni trasformandone l’immaginario collettivo. I reportage filmati delle ditte Lumière e Pathè girano il mondo, e trovano ovunque imitatori. In Gran Bretagna, attorno al 1900, la scuola di Brighton perfeziona il montaggio; negli USA con Il grande assalto al treno (1903) Edwin Stanton Porter anticipa il western. Edwin Stanton Porter è stato un grande regista statunitense e uno dei pionieri del cinema, uno dei suoi primi film fu Terrible Teddy, The Grizzly King, del febbraio 1901, una satira sul futuro presidente degli Stati Uniti.
Tutti i primi registi attingevano, per le loro idee, dalla produzione di altri autori. Nel 1903 è evidente l’influsso dei film del francese Georges Meliès. Per esempio La capanno dello zio Tom del 1903 fu tratto dall’allora popolarissimo romanzo della scrittrice abolizionista Harriet Beecher Stowe, o ancora l’Assalto al treno, dove Porter riprese il tipico genere Western americano, già familiare al grande pubblico grazie alla popolarità di romanzi dozzinali. Il film, di una bobina, durava dodici minuti e assemblava quattordici inquadrature separate,  compreso il primo piano del capo dei banditi ripreso nell’atto di sparare verso la macchina da presa (dunque verso il pubblico in sala). Successivamente Porter continuò a lavorare come inventore e disegnatore per la Precision Machine Company produttrice di proiettori Simplex, diffondendo vari brevetti per componenti di cineprese fisse e proiettori.
Il cinema fà spettacolo: Pathè in Francia, Edison negli USA si rivolgono alla clientela delle fiere, facendo pagare un soldino, un nichelino. Con Georges Mèliès irrompe la fantasia scenica: teatro fisso di sogni, magie fantascientifiche, trucchi a non finire.Il cinema si profila come industria: da ambulante si fa stabile, le sale si moltiplicano, le ditte assumono i tecnici, si comincia a intuire il ciclo completo dalla fabbrica del materiale alla produzione del film e alla sua distribuzione sul mercato. 

Gabriella Spagnuolo

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