Il genio di Teodor Currentzis nella città del Parsifal

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È forse il nome più atteso nel cartellone del Ravello Festival, giunto quest’anno alla sua settantesima edizione.
Teodor Currentzis, leader della SWR Symphonieorchester, tra i più acclamati direttori d’orchestra della scena contemporanea, torna in Campania con  musicAeterna Orchestra, una delle formazioni più interessanti del panorama attuale, dopo il successo ottenuto con il suo precedente passaggio a capo della stessa formazione nell’edizione 2017. Il concerto è previsto per il 19 Agosto alle ore 20,00 all’Auditorium Oscar Niemeye.
Fondata dallo stesso Currentzis, musicAeterna nasce nel 2014 a Novosibirsk, nel gelo della Siberia dove Currentzis era all’epoca direttore del Teatro dell’Opera e del Balletto dopo aver condotto i suoi studi tra Atene e San Pietroburgo ed essersi immediatamente imposto all’attenzione di pubblico e critica per le sue innovative esecuzioni.
La formazione riunisce i talenti di musicisti provenienti da 15 diversi paesi del mondo.
Nata con l’intento di realizzare delle performances originali, accuratamente studiate insieme al proprio conductor, e da lui guidate con la traboccante musicalità che ha da sempre distinto il gesto del direttore greco, l’orchestra è da sempre un simbolo della multimusicalità e della innovazione esecutiva: suo scopo dichiarato è quello di superare le tradizionali esecuzioni per esprimere a pieno il carico di bellezza che l’opera da rappresentare contiene, motivo per il quale sono stati riuniti in essa musicisti di diverse estrazioni e culture, ma tutti disposti ad esplorare  in profondità quanto un lavoro orchestrale racchiude al di là della mera filologia. Dare spazio alla musicalità al di sopra delle convenzioni sembra essere la parola d’ordine di Currentzis e dei suoi musicisti, considerate le brillanti performance della formazione, acclamata in tutto il mondo della musica classica e particolarmente amata in Europa.
D’altra parte, il seducente direttore ha sempre colpito per l’originalità delle sue esecuzioni, non scevre da una certa passione per la teatralità, ma assolutamente affascinanti nei loro effetti finali, come può confermare la stupefacente interpretazione del Don Giovanni mozartiano proposta lo scorso anno al festival di Salisburgo in coppia con Romeo Castellucci, complice perfetto di una rappresentazione assolutamente geniale.
Per Ravello il programma prevede una lunga meditazione sulla morte che comincia con  Metamorphosen di Richard Strauss, scritta alla fine della seconda guerra mondiale,  e approda poi alla Sinfonia n.14 di Šostakovič, capolavoro in 11 tempi ispirato dai testi di Apollinaire, Garcia Lorca, Küchelbecker e Rilke. Per le parti vocali saranno in palcoscenico i solisti Nadezhda Pavlova e Dmitri Ulyanov. 

 Angela Caputo

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