Si fa presto a dire “Russia”, lungo il Novecento molti intellettuali sono stati costretti, per motivi politici o razziali, a emigrare dalla Unione Sovietica, oppure a sottostare a censure, salvo sporadiche elusioni della scure stalinista.
Il programma di domenica 4 maggio del concerto del Teatro di San Carlo alle 19 propone due autori russi che hanno effettuato opzioni diverse: Dmitri Šostakovič e Sergej Rachmaninov.
Il primo scelse di ingaggiare ripetite schermaglie, seguite da piu o meno esplicite abiure, con il regime di Stalin, il secondo scelse di emigrare all’indomani della Rivoluzione Bolscevica.
L’Orchestra del Teatro di San Carlo sarà diretta dal maestro Dan Ettinger con Alexei Volodin al pianoforte impegnati nella «Sinfonia n. 1 in fa minore, op. 10», nel «Valzer lirico» dalla «Suite per orchestra jazz n.1», in «Danza e Polka» dalla Suite «Il Rivo chiaro» e nella «Romanza» dalla colonna sonora dal film «Il Tafano» di Shostakovich e, con il solista, nel « Concerto per pianoforte e orchestra n. 1 in fa diesis minore, op. 1» di Rachmaninov.
La «Suite jazz n.1» rappresenta un importante primo tributo al jazz in terra sovietica.
La «Sinfonia n. 1 in fa minore, op. 10» è un’opera giovanile di Šostakóvič, composta tra il 1923 e il 1925 per essere eseguita a Leningrado sotto la direzione di Nikolai Malko il 12 maggio 1926.
«Il rivo chiaro» ovvero «Il ruscello limpido» è un balletto umoristico di Šostakovič in collaborazione con Piotrovsky per il libretto e Lopukhov per la coreografia, per la prima rappresentazione del 1936, su cui di abbatté la censura del regime di Stalin, con la condanna a morte del librettista; «Il Tafano» è la colonna di un film del 1955.
Il «Concerto per pianoforte n. 1 in fa diesis minore, op. 1» di Sergej Rachmaninov è il lavoro di debutto del compositore, virtuoso che nel 1917 averebbe lasciato per sempre una Russia ancora in fiamme per la Rivoluzione.
C’è Russia e Russia nel concerto del 4 maggio al San Carlo
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