Un simbolo potente, immediato e universale: è un grande cuore rosso l’immagine scelta per raccontare la nuova stagione del Teatro Trianon Viviani.
Un cuore che pulsa d’amore per la cultura, per la città e per la memoria teatrale partenopea, ma anche di passione civile.
A guidare la programmazione, ancora una volta, è Marisa Laurito, direttrice artistica della storica sala pubblica nel cuore di Forcella, che ha presentato il cartellone da ottobre a dicembre: “Una stagione appassiunata, perché celebriamo grandi autori, ma anche grandi ideali”.
Diciannove gli appuntamenti in programma, tra teatro musicale, concerti, stand-up comedy e incontri di impegno civile, con una proposta che tiene insieme tradizione e innovazione, memoria e contemporaneità. A inaugurare la rassegna sarà, il 15 ottobre, una pietra miliare della drammaturgia di Raffaele Viviani: Festa di Piedigrotta, per la regia di Nello Mascia.
A chiuderla, come da tradizione natalizia, la Cantata dei Pastori con Peppe Barra.
L’inaugurazione è affidata a un grande classico di Raffaele Viviani, “Festa di Piedigrotta” (15 ottobre), per la regia di Nello Mascia, con musiche di Eugenio Bennato. Ambientata nel primo dopoguerra, l’opera è un affresco di umanità ferita ma desiderosa di rinascita, tema quanto mai attuale. Il titolo apre anche la rassegna Stelle senza tempo, sezione dedicata ai maestri del teatro napoletano.
Seguirà “Il testamento di Parasacco” di Eduardo Scarpetta (11 novembre), spettacolo che celebra il centenario della morte del grande commediografo. Ambientata nella Sorrento seicentesca e diretta da Francesco Saponaro, la commedia intreccia ironia, magia e critica sociale.
Un omaggio poetico a Luca De Filippo, a dieci anni dalla scomparsa, arriva con “Penziere mieje” (21 novembre), concerto teatrale con musiche di Antonio Sinagra, su testi scelti da Luca ed Eduardo De Filippo. Gli altri titoli di teatro musicale sono Anni ‘90… Noi che volevamo la favola! con Massimiliano Gallo (dal 28 novembre), il racconto, tra assoli e duetti, delle fasi cruciali di un’«epoca d’oro», passando dall’allegria alla riflessività con piglio filosoficamente “partenopeo”; quindi “Donne oltre l’orlo di una crisi di nervi” (dal 6 dicembre), il viaggio di Rosalia Porcaro tra tic, smanie e sogni di personaggi femminili di varie generazioni; per chiudersi con l’appuntamento natalizio della Cantata dei Pastori (dal 19 dicembre): la classica sacra rappresentazione è diretta da Lamberto Lambertini e vede Barra nel ruolo del pulcinellesco Razzullo e Lalla Esposito in quello di Sarchiapone.
Due gli appuntamenti con il teatro internazionale.
Il 5 dicembre va in scena Vizita, lo spettacolo che ha vinto il Festival del Teatro albanese Moisiu, per le sezioni miglior spettacolo, musica e scenografia. Il testo di Fabio Pisano, ispirato liberamente a La Visita meravigliosa di Herbert George Wells, è stato adattato da Davide Iodice, che ha anche curato la regia, le scene e i costumi.
Lo spettacolo è una critica su come accogliamo «chi viene da fuori», cioè lo straniero, ed è rappresentato in lingua albanese con sottotitoli in italiano. Marco Zoppi e Rolanda, con Bubbles revolution (12 dicembre), danno vita a uno show di arte, magia e tecnologia che trasforma le bolle di sapone in protagoniste di un viaggio sensoriale per tutta la famiglia.
Il programma dei concerti si apre il 24 ottobre con la cantautrice Vincenza Purgato, che presenta “Anima di strega”, album che da voce alle donne che hanno attraversato il fuoco dell’Inquisizione.
Dario Sansone, frontman dei Foja, torna al Trianon Viviani con il suo ensemble per “Na poesia e na jastemma”, concerto teatrale che racconta la storia d’amore di un uomo per la sua città millenaria (25 ottobre). Paola Turci e il giornalista Gino Castaldo propongono La rivoluzione delle donne (26 ottobre), spettacolo che celebra le voci femminili che hanno segnato la storia della musica italiana, da Mina a Ornella Vanoni, da Milva a Patty Pravo, attraverso narrazioni, filmati e interpretazioni dal vivo.
Inserito in “Stelle senza tempo”, Buon compleanno “Luna rossa” (31 ottobre), il concerto di Eddy Napoli, e il cantante, al secolo Eduardo De Crescenzo, che è figlio del poeta Vincenzo che compose con Vian la famosa canzone.
Luna rossa ha rivoluzionato la melodia partenopea ed è stata tradotta in oltre cinquanta lingue. Tra i suoi maggiori interpreti Frank Sinatra, Ella Fitzgerald e Dean Martin.
Enzo Gragnaniello, Cristina Donadio e il Solis string quartet presentano “Anime in tempesta” (1° novembre), un viaggio scritto da Stefano Valanzuolo che si dipana tra le composizioni dei maggiori cantautori internazionali, come Jacques Brel, Tom Waits, Chico Buarque, Leonard Cohen e Nick Drake.
Il Gospel partenopeo di Rita Ciccarelli & Flowing Gospel (8 dicembre) propone l’incontro tra l’anima viscerale di Napoli e la potenza spirituale del gospel.
Chiude il programma dei concerti Tommaso Primo, che, dal 13 dicembre, ritorna al Trianon Viviani con Vangelo secondo Primo, nel quale cala i personaggi del racconto evangelico in vesti contemporanee per affrontare temi come consumismo, tradimento, pregiudizio e amore proibito.
«Il nostro teatro è anche uno spazio di resistenza civile», ha detto Marisa Laurito che sottolinea l’importanza del Trianon Viviani nel sostenere i diritti umani e le lotte per la libertà. Un cartellone eterogeneo, dunque, che intreccia memoria e attualità, tradizione e sperimentazione, con un cuore pulsante che batte per la città.
Franco Milone