Il Festival dell’Accademia Musicale Chigiana è di «Parola» e incontra l’Africa

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«Parola»  è il titolo del Festival di quest’anno dell’Accademia Musicale Chigiana di Siena. Dal 6 luglio al 2 settembre, cento concerti, 6 produzioni e tante prime esecuzioni.
Dal 2014, il Direttore Artistico è il compositore Nicola Sani, che ha trasformato e arricchito di nuovi spazi musicali la prestigiosa Istituzione.
In quei giorni, in Chigiana abbiamo visto, tra le altre cose, cori di giovani accogliere le persone come pellegrini delle vacanze che si ristorano nell’antico Chiostro. E prove, concerti, accoglienze musicali ovunque.
Al Teatro dei Rinnovati, pienone per lo spettacolare concerto dei sei pianoforti del Chigiana Keyboard Ensemble composto da Monaldo Braconi, Francesco De Poli, Pierluigi Di Tella, Alessandra Gentile, Luigi Pecchia, Danilo Tarso con Alessandro Carbonare al clarinetto, in un programma dedicato a tre compositori viventi: Fabrizio Festa, Fabio Cifariello Ciardi e Graham Fitkin, presenti in sala. 
E poi, “Africana”, il progetto della pianista Silvia Belfiore che afferma: «Le musiche africane giocano un ruolo di speciale rilevanza nel diversificato universo della musica contemporanea.
L’interesse che possono destare è straordinario: è infatti sorprendente la vasta attenzione per la musica colta nell’Africa d’oggi quanto lo sono le immense dicotomie sussistenti tra regioni diverse del continente, tra campagna e città, tra senso collettivo e individuale, tra tradizione e modernità, tra natura e cultura. I compositori portano sul pentagramma la loro tradizione, i loro ritmi, e i loro riferimenti a situazioni da descrivere, a cerimonie, a momenti di vita e di storia. La musica d’Africa è caratterizzata da incessanti misture metriche, sincopi complesse e contrappunti ritmici».
La prima parte del concerto va in scena nel pomeriggio a Palazzo Chigi Saracini con il titolo Fiabe Africane, splendidamente narrate da Marianne Lewandowski e Maria Claudia Massari, che ne ha curato anche la regia, della Compagnia Rompu Corps. Al pianoforte Silvia Belfiore e alle percussioni Antonio Caggiano a sottolineare i momenti cruciali dell’azione con grande intesa e partecipazione. Il bruco, gli animali selvatici, la donna leone e altri personaggi delle fiabe amate da Nelson Mandela.
In serata, ancora nello splendido palazzo appartenuto al conte Guido Chigi Saracini, la magia si ripete, anzi si amplifica, quando va in scena la seconda parte del concerto con il titolo Africana, nuovi suoni e profumi dall’Africa.
Non ci sono più le storie raccontate, non ci sono le percussioni, tutto è compreso nell’appassionata, inappuntabile e preziosa interpretazione dell’ottima pianista Silvia Belfiore, che esegue le musiche di compositori africani, come Michael Blake dal Sudafrica, Nabil Benabdeljalil dal Marocco, André Bangambula Vindu dal Congo, Fred Onovwerosuoke dal Gana, Godwin Sadoh dalla Nigeria, Stefans Grové dal Sudafrica incorniciati da composizioni di Luciano Berio, focus di questa edizione del Festival nel 20° anniversario della scomparsa.

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