Notte in Musica al Museo Nazionale degli Strumenti Musicali

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Sabato 20 maggio 2017,  in occasione della Notte Europea dei Musei 2017, il Museo Nazionale degli Strumenti Musicali, in collaborazione con il Conservatorio di Musica Santa Cecilia, ha organizzato una conferenza-concerto dal titolo “Le note bandite. Culture musicali nei processi di emarginazione.”
A presentare l’argomento è stata Carla Conti, docente del Conservatorio di Roma, con un excursus della storia recente incentrato sulle musiche “bandite”. La scelta di concentrarsi esclusivamente sul secolo scorso, con qualche accenno anche al 1800, è motivata dalla volontà di avvicinare lo spettatore ad un fenomeno di grande importanza storica ma anche politica. “Il bisogno dei potenti di arginare fino a distruggere un determinato repertorio musicale”, ha sottolineato Carla Conti, “ci insegna quanto potere abbia la Musica e la Cultura in genere: abbiamo paura solo di ciò che può contrastare il nostro potere”. Numerosi sono i motivi che nei secoli hanno determinato la scomparsa di specifici repertori: il Ländler venne bandito dalla Chiesa perché troppo lascivo e sopravvisse solo cambiando il suo nome in Valzer; la musica degenerata venne distrutta perché si opponeva al regime nazista ed era eseguita dagli appartenenti a quelle che erano considerate “razze inferiori”. Vi sono poi le musiche popolari, come la musica Ebraica, la musica Balcanica, la musica Klezmer o quella Armena, che per il loro carattere orale hanno rischiato di scomparire in seguito alle persecuzioni delle etnie di appartenenza. Ultima, ma non meno importante, è la sorte toccata ad un particolare genere musicale che ha subito emarginazione in ogni secolo, in ogni nazione e sotto ogni regime politico: parliamo della musica composta da donne.
Non potendo, per esigenza di tempo, rendere omaggio a tutte queste culture musicali, si è scelto di incentrare il concerto sulla musica Klezmer e sulla musica Balcanica. A dare voce a questo repertorio sono stati Eleonora Graziosi (clarinetto) e Mirko Ceccaroli (fisarmonica), i quali si sono avvicinati alla musica dell’est Europa per la capacità emotiva che suscita questo repertorio. Eleonora ha scoperto la sua passione in un Campo Rom dove lavorava come operatrice sociale, Mirko invece partecipando ad un progetto didattico che coinvolgeva ragazzi italiani e ragazzi Rom. Dei due si è notata la passione e la dedizione al musica, ma anche la capacità di trasmettere il loro entusiasmo al pubblico.

Emma Amarilli Ascoli

Foto di Emanuele Ferrigno

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