Margherita Basso: «Il servizio pubblico ha compiuto 70 anni ed è sempre più Mamma Rai»

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Questa intervista può essere considerata una sorta di “ to be continued”, e non a caso.
Raggiungo telefonicamente la giornalista Rai Margherita Basso credo a quasi dieci anni dalla nostra prima intervista: allora  inviata di Uno Mattina, oggi, riposta   la valigia dopo i numerosi  andirivieni lungo l’ Italia, può definirsi “ stanziale”, essendo in onda con ReStart su Rai 3, trasmissione condotta da Annalisa Bruchi.
Margherita Basso è cresciuta professionalmente, indubbio, ma non solo: la sua evoluzione in Rai ha seguito, su un binario parallelo, i cambiamenti che hanno investito la sua vita privata.
Oggi è infatti anche una mamma orgogliosa.
Ed è proprio da questo procedere in parallelo dei due percorsi che compongono la sua vita che prende le mosse la nostra intervista.

Chi è oggi Margherita Basso professionalmente e come donna?

«Oggi Margherita Basso è principalmente una giornalista targata RAI, a tutti gli effetti. Ho iniziato il mio  viaggio in questa grande azienda a soli 23 anni, l’argomento della mia tesi era proprio sulla Rai. Oggi posso dirmi cresciuta, in tutti i sensi, cambiata, e i cambiamenti professionali sono andati in parallelo con quelli che hanno caratterizzato la mia vita privata.
Proprio come in una grande famiglia, la Rai è stata testimone di tutti i miei passaggi, adesso sono anche una mamma felice, di Alice e Federico.
Posso dirti che anche durante la gravidanza la mia anima di giornalista mi ha portata a sfruttare il momento per creare una rubrica in onda a Uno Mattina che si chiamava Dolce Attesa in cui fornivo consigli alle mamme,  soprattutto a quelle che magari vivono in contesti piccoli e hanno maggiori difficoltà da affrontare».

Ci racconti qualcosa della tua avventura con ReStart  e  come è nata l’esperienza?

«Dopo più di 11 anni trascorsi con la valigia in mano facendo l’inviata, ho cominciato nel 2008, ultimo servizio nel settembre 2023, ho deciso che era venuto il momento  di cambiare e provare un’esperienza in studio. In realtà spesso viaggiare mi manca ma,anche per motivi familiari avendo due bambini, ho preferito un ruolo diverso. Sono in studio con Annalisa Bruchi, conduttrice e anima del programma.
Ho una postazione web e social che mi permette di avere un filo diretto con gli spettatori a casa. Il mio compito è sostanzialmente rendere più fruibile una materia di primo acchito ostica come l’economia e aiutarli magari quando pongono delle domande. Inoltre gli spettatori hanno un indirizzo mail a cui possono scrivermi per approfondire e affrontare tematiche come le pensioni o  problemi quali lavoro e la sanità. In studio possiamo anche contare sulla presenza di esperti: inoltre il contatto costante con le agenzie, mi permette di aggiornare in tempo reale il pubblico  su  avvenimenti importanti o notizie dell’ultimo momento che cambiano la scaletta»

In questa tua esperienza c’è mai stato qualche tema che hai affrontato con maggiore disagio o  difficolta?

«Sicuramente quando affrontiamo le tematiche legate al canale del lavoro o alle difficoltà dei numerosi pensionati. Qualcosa che ho già vissuto con Agorà, quando focalizzavamo l’attenzione sui cittadini che vivono disagi notevoli e che magari non riescono ad arrivare a fine mese.
Sono tematiche per me molto importanti: è  allo stesso tempo la parte più difficile del mio lavoro ama anche la più bella perché mi fa sentire utile se posso in qualche modo dare consigli e supporto. Lo stesso avviene quando parliamo della mancanza di lavoro, specie per le nuove generazioni»

E un argomento invece su cui vorresti focalizzare maggiormente l’attenzione?

«Sicuramente darei più spazio alle mamme e ai loro problemi, alle loro difficoltà, specie quando si parla di mamme che sono single o separate e che già devono affrontare un “mestiere” splendido ed importante come la maternità.
Purtroppo  spesso questo è un argomento dimenticato: molte mamme non ricevono il supporto necessario e sono costrette ad affrontare tutto da sole.
Vorrei dare spazio ai temi legati all’infanzia, o fare  da tramite con i dottori, specialisti, pediatri, offrire il mio sostegno a tutte le  mamme che hanno difficoltà sociali o economiche»

Prossimi progetti? C’è qualcosa che puoi anticiparci?

«Essendo, come ti dicevo in apertura di intervista parte integrante della Rai, sicuramente proseguirò il mio percorso giornalistico in questa grande azienda.
ReStart si fermerà il 15 giugno  per la pausa estiva e poi si vedrà, per ora è prematuro parlarne.
Considero ReStart un’esperienza bellissima anche se complessa che ha richiesto una mia totale dedizione e anche una giusta fase preparatoria per poter affrontare argomenti e temi legati all’economia»

C’è un personaggio del passato o un giornalista con cui vorresti o avresti voluto lavorare?

«Ti dirò che ho avuto la fortuna di lavorare con dei grandi della tv come Pippo Baudo e il compianto Maurizio Costanzo, quindi con dei veri e propri geni che hanno fatto la storia della televisione.
Ricordo che Pippo Baudo era una fucina di aneddoti ed episodi che scavavano in tutta la sua lunghissima carriera. Poiché il mio sogno resta il varietà inteso nell’accezione più autentica del termine, ti dico che per me il massimo oggi sarebbe  lavorare con Fiorello che considero un artista geniale, assolutamente spontaneo e generoso. Si, lavorare con lui sarebbe davvero il realizzarsi di un sogno, oltre che un grandissimo privilegio».

Si chiude così la mia seconda intervista con Margherita Basso, a distanza di più di 10 anni. Non mi va di mettere un punto definitivo dopo la sua ultima risposta, confido in un ulteriore “to be continued” a cui, sono certa, faranno seguito un’altra avventura, una nuova Margherita e nuovi sogni.

Emilia Filocamo

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