Al Circolo Savoia attendendo La Dama di Picche

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Se si riuscisse a sorvolare su anacronismi, nostalgie e classismi vari, la serata di presentazione della Stagione 2019-20  di Opera, Balletto e Concerti del Teatro di San Carlo al Circolo Reale Yacht Club Canottieri Savoia di Napoli potrebbe essere salutata con favore e i meriti andrebbero in gran parte  all’iperattivo  e affabile Gennaro Stroppolatini, Presidente dell’Associazione Culturale “Gli Amici di Palazzo San Carlo”, proprietario della dimora storica dedicata al Massimo napoletano, nella quale sono custoditi veri e propri reperti storici che attraversano la storia del più antico teatro del mondo.
Eppure a ascoltare le dotte introduzioni, che avremmo preferito fossero lasciate defluire nell’elegante e competente eloquio di Paolo Pinamonti, direttore artistico del Teatro di San Carlo, lo scorso 9 novembre c’era una qualificata rappresentanza consolare e, naturalmente, di quel mondo di benestanti presenzialisti, ben attenti a marcare le distanze tra loro e la folla di popolo che, negli stessi momenti, riempiva strade e piazze di Napoli, di Taranto e di Roma, certamente più preoccupata dell’imminente destino che dell’argenteo acuto del tenore o del soprano oppure dei fouetté di cigni certo meno neri del futuro  che il capitalismo globalizzato intende riservare loro.
Ma tant’è, parliamo di un circolo “reale”, dopo ottant’anni di Repubblica, dedicato ai Savoia promulgatori delle Leggi Razziali e vigliaccamente in fuga dall’Italia occupata e degli Yacht, mezzi di trasporto e di diporto, si sa, assai diffusi tra i lavoratori della Whirlpool e dell’ILVA.
Ma l’allegoria di futuro è stata fortunatamente affidata al Coro di Voci Bianche del San Carlo, diretto dall’eccellente Stefania Rinaldi; sul versante squisitamente musicale, si è fatto apprezzare il pianista Marco Rozza  nel “Rondò in Re maggiore k. 485” di W.A.Mozart  e  nella “Sonata in sol minore K. 450 “ di Domenico Scarlatti e il raffinato contralto Domenica Pennacchio in  “Verdi prati” da  “Alcina” di Georg Friedrich Händel  e  nella cavatina “Di tante pene”  da “Tancredi” di Gioachino Rossini. Autentiche perle.
Il Circolo Savoia è stato rappresentato dal suo presidente avv. Fabrizio Cattaneo Della Volta, dal dott. Fabio Curcio, consigliere alle Manifestazioni e dal Segretario Generale dott. Alberto Lezzi.
Il corpo diplomatico è stato rappresentato dal Console di Francia Laurent Burin des Roziers e la consorte dott.ssa Aurora Bergamini, dal Console di Tunisia Beya Abdelbaki, dal Console Onorario di Sri Lanka Mino Capasso e signora avv. Valeria Pessetti.
Il parterre, ricco di soci dell’Associazione “Amici di Palazzo San Carlo” come la dott.ssa Giovanna Panico, stilista e la prof.ssa Carmela Angela Gesuele, artista, si è fregiato della presenza del comandante della Scuola Militare Nunziatella  Amedeo G.Cristofaro   e la signora Federica.
Fuori programma finale, sotto gli occhi divertiti della dott.ssa Emmanuela Spedaliere, Direttore Marketing del Teatro di San Carlo, un’improvvisazione pianistica sul tema dalla colonna sonora di Casablanca e allora cosa dire se non: «Provaci ancora, Sam !».
E mentre il pensiero delle signore va all’inaugurazione11 dell’11 dicembre con “Pikovaja Dama” di Pëtr Il’ič Čajkovskij e poi si lancia a pregustare il concerto di Riccardo Muti alla guida della Chicago Symphony il 19 gennaio 2020 con  la Suite da Romeo e Giulietta di Sergei Prokof’ev e la Sinfonia dal Nuovo Mondo di Antonín Dvořák, qualcuno nota che esattamente tra un anno, l’8 novembre 2020, Muti tornerà, stavolta dirigendo l’Orchestra del San Carlo, con l’Ouverture da “I due Figaro” di Saverio Mercadante, la “Sinfonia n.2 in Re maggiore di Franz Schubert e la Sinfonia n.5 in mi minore, op. 64 di Pëtr Il’ič Čajkovskij.
Chissà in quanto hanno osservato come dall’affacciarsi nel mondo, e soprattutto in Europa., dei cosiddetti “sovranismi”, i cartelloni abbiano visto crescere la rappresentanza di titoli di autori dell’Europa dell’Est, nonché le presenze di artisti russi. Geografie musico-impresariali.
E poi il buffet che tutto giustifica e tutto assolve, prima di montare su auto di lusso, meglio se intestate a partite IVA aziendali,  taxi, meglio se rimborsati, giusto per non sciupare calzature griffate.

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