«Zeus» sfida i tempi

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Sono in pochi gli abitanti di Napoli che hanno passato i 50 anni a non conoscere la Zeus Record, storica casa discografica avente sede nella Galleria Umberto I che tanta parte ha avuto nella diffusione della musica partenopea dell’ultima parte del ‘900, promuovendo importanti interpreti della canzone, da Sergio Bruni e Nunzio Gallo (ma nel catalogo classico si trovano anche incisioni di Enrico Caruso e Achille Togliani) a Mario Merola e Nino D’Angelo.
La casa, fondata nel 1962 da Espedito Barrucci, ha sostenuto e diffuso poi le nuove generazioni di cantanti e musicisti che si affacciavano alla scena tra gli anni ’70 e ’80 con quella, a dire di alcuni, imbarazzante rottura che fu il partenopop, rispetto al quale la critica ha più di una volta arricciato le narici sostenendo che fosse una musica degradata, dimenticando di accorgersi che gli autori più prolifici di quella produzione venivano proprio dalle degradate periferie napoletane tanto ben descritte da Peppe Lanzetta nel volume Figli di un Bronx minore, in cui , per l’appunto, l’occhio critico del comico si soffermava su situazioni e storie messe da parte con nonchalance dalla Napoli borghese, ma che la musica non poteva assolutamente ignorare.
Fa piacere, ai giorni nostri, ricordare che gli eredi di Barrucci continuano tenacemente la propria attività di produzione e promozione con artisti della canzone melodica come Andrea Sannino, Valentina Stella o Gianni Fiorellino, ma anche con la nuova generazione dei rapper e degli artisti più votati alle produzioni di musica elettronica.

Ciro Rigione


Proprio in questi giorni due novità appena lanciate sulle piattaforme ci dicono quanto ancora longeva sia la storica casa discografica: da un lato, la canzone classico-romantica di Ciro Rigione, già conosciuto come Ciro Ricci, ma tornato recentemente ad utilizzare il suo cognome originario, in Tutto per lei ci ricorda che la musica di matrice pop non ha mai smesso di esistere, soprattutto nella città di Partenope; dall’altro, l’album  SimmFree di Emme22 ci restituisce l’inquietudine dell’ultima generazione di musicisti napoletani che occupano oggi la scena dopo la fortunata stagione delle Posse, con una musica fatta di rap, campionamenti ed elettronica, che aprono nuovi spazi alla canzone del futuro valicando inaspettatamente frontiere ancora poco conosciute.

Angela Caputo

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