La sventurata suffragette della musica al Ravello Festival

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Lili Boulanger

Sembrerebbe fare mestamente capolino dalle pagine di Alexandre Dumas figlio o di Murger la storia di Lili Boulanger, compositrice francese, al secolo Juliette-Marie Olga,  scomparsa nel 1918 a soli 24 anni, una breve vita che non le impedì di farsi apprezzare in un mondo e in un contesto certamente non benevolo con le donne intellettuali.
È con un brano della musicista francese, sorella della ben più longeva Nadia Boulanger, forse la più grande didatta europea dello scorso secolo, che si apre il concerto di mercoledì 10 luglio alle 20 sul Belvedere di Villa Rufolo, protagonisti il  Coro e l’Orchestra della Sorbonne diretti da Sébastien Taillard.
Dopo “D’un Soir Triste” e “D’un Matin de Printemps” della Boulanger saranno eseguiti “Romeo e Giulietta” di Berlioz e la Sinfonia n.3 in mi bemolle maggiore Op.55 “Eroica” di Beethoven. 
La sfortunata autrice francese, prima donna a vincere nel 1913 il prestigioso Prix de Rome, percorre  un itinerario parallelo alla nostra Emilia Gubitosi, prima italiana a diplomarsi, ricevuta speciale dispensa, in Composizione a  San Pietro a Majella.
L’Italia musicale è anche donna, anche se la società stentava ad accettarlo, tant’è che così la rivista Musica, in un articolo dal titolo sessista “La guerra dei merletti”, scriveva: « … avevo avvertito i musicisti dell’imminenza del pericolo rosa; gli avvenimenti non hanno tardato a darmi ragione. Una giovane suffragette, Lili Boulanger, giunse a trionfare (…) su tutti i concorrenti maschi (…) con una facilità tale da inquietare seriamente i candidati maschi, che da lunghi anni sudano sangue e acqua per avvicinarsi con fatica a questo traguardo».
Con espressioni che sembrano anticipare rivendicazioni e paure dei tempi dei gilets jaunes, all’indomani dell’assegnazione del Prix de Rome, Le Matin scrive: «Le suffragette infrangono finestre e danno fuoco alle case. Ma una ragazza francese è riuscita ad ottenere una vittoria di gran lunga migliore».

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